Cronaca 20 Maggio 2017

M5S Toscana, Ludopatia: Livorno coraggiosa, se bocciata per legge, va cambiata la legge.

M5S Toscana, Ludopatia. Rispettiamo la sentenza del TAR, ma quando si usa la legge per fermare il coraggio di un’amministrazione nel difendere i cittadini dal rischio ludopatia evidentemente il problema è la legge.

M5S, LUDOPATIA / SENTENZA TAR “LIVORNO CORAGGIOSA, SE BOCCIATURA PER LEGGE ALLORA VA CAMBIATA LA LEGGE. REGIONE SI CONFERMI UNITA IN BATTAGLIA DI CIVILTÀ”

Livorno 20 maggio 2017. “Rispettiamo la sentenza del TAR, ma quando si usa la legge per fermare il coraggio di un’amministrazione nel difendere i cittadini dal rischio ludopatia evidentemente il problema è la legge.”

Serve un chiarimento normativo che indichi il perimetro entro il quale i Comuni possano muoversi in sede di regolamento. Non può essere un cavillo a fermare una giusta azione di prevenzione e contenimento del danno legato all’azzardo” così i consiglieri regionali M5S a commento della sentenza del TAR toscano che ha annullato il regolamento del Comune di Livorno dove si vietava l’apertura di nuove sale gioco entro i 500 metri dai luoghi sensibili.

“Il Consiglio Regionale si è già espresso sul contrasto alla ludopatia l’anno scorso, su nostra iniziativa condivisa con le altre forze politiche, e ha un Osservatorio dedicato molto attivo. La linea è chiara: Regione e Comuni devono poter evitare che le sale slot siano vicino a luoghi sensibili come le scuole.

Gli studi medici non devono essere considerati luoghi sensibili, come contestato dai giudici del Tribunale Amministrativo? Discutiamone.

L’obiettivo dev’essere chiaro: evitare che chi è più a rischio entri a contatto con il fattore di rischio. Un recente studio del CNR ha riscontrato su un campione che il 42% degli over 65 giocava d’azzardo e secondo le rilevazioni di un’indagine Auser – Gruppo Abele il 16,5% si trova in gravi difficoltà proprio a causa del gioco.

Visto che gli over 65 frequentano con assiduità gli studi medici, sono numero che li rendono luoghi sensibili. Scriviamolo nella legge” conclude Andrea Quartini, consigliere regionale M5S in Commissione Sanità e Politiche sociali.