Maltinti (Pd): “M5S a caccia di voti. Sacrifica il centro per accaparrarsi le periferie”
"Rovinati ventimila cittadini per lusingarne più di centomila"
Simone Maltinti:
“Gli ultimi atti in materia di mobilità ci fanno capire che gli amministratori cittadini sono a caccia di voti, qualcuno può sobbalzare sulla sedia dopo questa affermazione facilmente dimostrabile, si svende la vivibilità del centro, intasandolo di traffico e rendendolo invivibile per i residenti per accaparrarsi i voti della stragrande maggioranza dei livornesi che vive in periferia, si rovina la quotidianità di ventimila persone per lusingarne più di centomila.
I balletti con i residenti, la storia dei contrassegni, il numero dei posti drasticamente inferiori alle auto dei residenti non possono essere imputate all’ incapacità di vece o dalla disinvoltura della iper esposta stella sorgente.
La corsa politica che si era presentata agli elettori per rendere vivibile il centro città lo sta scientemente trasformando in un calderone invivibile dal quale i livornesi scappano.
Si sono buttati nel cassonetto anni di investimenti sulla mobilità sostenibile, il bus non viene minimamente preso in considerazione, non sono state previste nuove corsie preferenziali e le linee sono state diradate ed ingarbugliate, sarebbe interessante vedere una seria relazione sulla qualità dell’ aria in centro dopo la riforma della mobilità di sorgente e vece.
Questo cinismo politico è veramente disprezzabile, il centro città e ad un livello di degrado che fa veramente riflettere, ci troviamo di fronte ad una città sciatta, sporca, poco accogliente, in poche parole triste,dobbiamo velocemente cambiare marcia, la priorità delle prossima amministrazione deve essere la riqualificazione del centro.
I santoni dell’ finto ambientalismo quando governano si vestono i panni di atti la ed ingenerano abitudini e comportamenti dai quali ci vorranno anni per tornare addietro, cari residenti del centro lo sanno bene che stanno sbagliando ma in termini elettorali pesate poco ed i nostri santoni del consenso cercano altro”.