Maltrattamenti, violenza domestica e bullismo, il Questore Stellino emette 6 ammonimenti a tutela delle vittime
Livorno, 26 luglio 2025 Maltrattamenti, violenza domestica e bullismo, il Questore Stellino emette 6 ammonimenti a tutela delle vittime
La Polizia rafforza la prevenzione: ammonimenti contro violenza domestica, bullismo e maltrattamenti
Il bilancio del primo semestre 2025: sette provvedimenti del Questore Giusy Stellino a tutela delle vittime
Livorno – Un’attività costante e mirata, volta a prevenire e contrastare episodi di violenza e prevaricazione ancor prima che degenerino in fatti di cronaca. È questa la strategia messa in campo dalla Polizia di Stato di Livorno nel primo semestre del 2025, sotto la guida del Questore Giusy Stellino. L’Ufficio misure di prevenzione ha operato in modo incisivo adottando ben sette ammonimenti formali, rivolti a soggetti coinvolti in condotte di violenza, soprusi o minacce, spesso consumate nel silenzio della vita domestica o nel contesto scolastico.
Di questi sette provvedimenti, quattro riguardano episodi di violenza domestica, uno un caso di stalking, e uno una grave situazione di bullismo che ha coinvolto anche i social network. Un settimo caso ha visto protagonisti soggetti violenti nei confronti di genitori anziani.
Violenza nelle relazioni affettive: 4 ammonimenti
Grande attenzione è stata riservata ai casi di violenza all’interno di relazioni affettive, con particolare riguardo a situazioni in cui gli episodi non sono stati sporadici, ma reiterati, gravi e capaci di generare un vero e proprio clima di terrore nella quotidianità delle vittime. In uno dei casi più delicati, un uomo esercitava sulla giovane compagna un controllo assoluto, impedendole qualsiasi autonomia: dal controllo del cellulare alla scelta degli abiti, fino alla limitazione dei movimenti. Le violenze, sia fisiche che psicologiche, l’avevano costretta a chiudersi in casa, schiacciata dalla paura.
In un altro episodio, il protagonista è stato un cittadino straniero che sottoponeva la compagna a ripetute aggressioni, anche alla presenza della figlia minore. Le violenze erano accompagnate da richieste di denaro e minacce, culminando con la privazione del cellulare. In più occasioni, la donna era stata costretta a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso.
Il Questore ha disposto l’ammonimento anche in due contesti familiari difficili, in cui i genitori anziani erano oggetto di maltrattamenti da parte dei figli adulti. In uno di questi, la madre era costretta ad accompagnare il figlio nei luoghi dove si riforniva di droga, mentre subiva continui insulti e minacce legati all’abuso di alcool e sostanze.
Bullismo e social: ammonita anche una minore
Il settimo ammonimento ha riguardato una studentessa minorenne, protagonista di un grave episodio di bullismo all’interno di un istituto scolastico. La ragazza, con la complicità silenziosa di altri alunni – probabilmente impauriti dall’idea di essere a loro volta vittime – aveva messo in atto atti vessatori ripresi e trasmessi in diretta sui social, amplificando così la portata del danno psicologico alle vittime. L’ammonimento è stato reso possibile dall’art. 5 comma 2 del Decreto Legge n. 123/2023, conosciuto come Decreto Caivano, che consente l’applicazione di tale misura anche nei confronti dei minori tra i 12 e i 14 anni.
Questa misura, di recente introduzione, nasce proprio con lo scopo di intervenire prima che i comportamenti degenerino, puntando su un approccio educativo. Il bullismo, se non affrontato per tempo, può diventare il terreno fertile per future devianze e pericolosi percorsi di marginalità.
Uno strumento di prevenzione e consapevolezza
L’ammonimento, pur essendo una misura non penale, ha un peso importante: consente infatti di intervenire prima che la situazione esploda in tutta la sua gravità. Se, dopo un ammonimento, il soggetto commette nuovi gravi episodi – anche contro persone diverse – si può procedere penalmente anche senza querela, e le pene previste sono aggravate.
Inoltre, il provvedimento offre anche una possibilità di rieducazione: la persona ammonita, dopo tre anni e a conclusione di un percorso con esito positivo, può chiedere la revoca della misura. Un’opportunità che mira non solo alla punizione, ma alla responsabilizzazione.
I dati in sintesi:
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4 ammonimenti per violenza domestica (ex art. 3 D.L. 93/2013)
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1 ammonimento per atti persecutori (stalking) (ex art. 8 D.L. 11/2009)
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1 ammonimento per bullismo (ex art. 5 co. 2 D.L. 123/2023)