Maltrattava moglie e figlie, 47enne arrestato dai carabinieri. Tratteneva i documenti per limitarne gli spostamenti, poi le pedinava per scoprire la casa protetta
Campiglia Marittima (Livorno) 22 ottobre 2022 – I Carabinieri di Venturina Terme hanno arrestato
un uomo per maltrattamenti contro i familiari
I militari della Stazione Carabinieri di Venturina Terme hanno arrestato, in esecuzione di
un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di
Livorno, un 47enne gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia nei riguardi della moglie e
delle figlie.
I primi segnali delle condotte violente, divenute poi abituali e sistematiche, erano emerse già
nell’estate del 2021.
Le tre donne erano state costrette a scappare anzitempo dallo Stato straniero di origine della famiglia, in cui stavano trascorrendo una vacanza, per fare ritorno in Italia, dove il nucleo familiare vive stabilmente da anni, riferendo di fuggire ai continui atti di sopraffazione dell’uomo
Il viaggio era durato molte ore, in auto, nella speranza di non essere controllate ai confini perché sprovviste di documenti in quanto l’uomo custodiva i passaporti della moglie e delle figlie con il verosimile intento di limitarne gli spostamenti.
L’attività di indagine ha consentito l’emersione di un forte disagio familiare tanto che il Giudice,
su segnalazione dell’Arma, all’inizio dell’estate appena trascorsa aveva già emesso un ordine di
protezione nei confronti delle persone offese
L’ordine consisteva nell’allontanamento del presunto autore delle violenze dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla moglie ed alle figlie le quali, contestualmente, venivano collocate, attraverso l’interessamento dei carabinieri della Stazione, in una struttura protetta.
Nonostante il provvedimento, i Carabinieri hanno raccolto pregnanti elementi circa ripetute
violazioni alle prescrizioni imposte dal Giudice e numerosi comportamenti persecutori, quali
pedinamenti di giorno ma anche in orario serale/notturno verosimilmente allo scopo di individuare il nuovo domicilio.
Sulla scorta di questi nuovi elementi, il G.I.P. ne ha disposto l’arresto e la traduzione presso la casa circondariale “Le Sughere” di Livorno.
Grazie alla segnalazione delle vittime, all’accurata raccolta delle prove da parte dei militari ed ai
provvedimenti della Autorità Giudiziaria di Livorno, le donne sono al sicuro e vivono in un
ambiente protetto. L’invito a coloro che si sentono vittime di violenze è quello di rivolgersi con
fiducia alle Forze dell’Ordine, magari anche solo per un consiglio ed un confronto – “Possiamo
aiutarvi”