“Mani tese sui bacini, trovare convivenza per il bene di Livorno”
Alla conferenza tenutasi ieri di Giulio La Rosa e Gregorio De Falco e Francesco Berti, dove i candidati M5S hanno presentato un documento rivolto ai rappresentanti di tutte le formazioni politiche con l’obiettivo di sottoscrivere una dichiarazione pubblica di intenti per vigilare sull’apertura e il rilancio dei bacini di carenaggio, erano presenti anche Massimo Netti di Jobson e Pracchia Maurizio (in qualità di semplice cittadino).
Massimo Netti, in merito alla gara dei bacini ha espresso la volontà di una convivenza con il vicino Azimut Benetti, per il bene della città e dell’occupazione. Per il partecipante alla gara dei bacini, la priorità fondamentale è il lavoro per Livorno e il bene della città, non vi è intenzione di una guerra assurda, ma vi è la colontà di una pacifica convivenza.
Massimo Netti – “noi di Jobson vogliano riuscire a poter portare più lavoro a Livorno, auspichiamo convivenza con il4 vicino Azimut. ..Al quale per il bene della città e dell’ occupazione ben tre volte noi, durante incontri, gli abbiamo teso la mano per collaborare… nonostante il suo continuo rifiuto dicendoci no! In quanto e’ tutto di suo dovuto”.
Pracchia Maurizio, sempre in qualità di semplice cittadino ha apprezzato le parole di Netti, sulla volontà di convivenza con il vicino Azimut Benetti e condividendo la volontà di portare lavoro a Livorno e cercare di andare d’accordo.
Pracchia – “andiamo avanti con la gara di concessione prevista dal P.R.P. e lavoriamo per Livorno perché non abbiamo più tempo e non ci possiamo permettere più la perdita di un solo posto di lavoro.
Bisogna cercare di evitare che ci siano conflittualità che possano mettere i crisi un settore che comunque in questa circostanza è un punto di riferimento occupazionale ed un eccellenza della nautica mondiale.
In virtù di quello che è previsto dal piano regolatore portuale e dalla concessione, che sarà l’unico strumento che darà giustizia a tutto quello che è stato fatto e detto, dobbiamo vedere di trovare un equilibrio che possa dare occupazione, che possa dare continuità lavorative in essere e sviluppo economico cittadino.
Il concetto che deve passare unitariamente da tutti quelli che si occupano di politica e che vogliono il benessere del territorio, è che non si può entrare in un conflitto dove a prescindere da chi vince, si dia per scontato che se c’è una situazione se ne deve mandare via un’altra.
Dobbiamo cercare di concretizzare indipendentemente dai colori, dobbiamo prendere atto che c’è un crocivia di attività dove Azimut Benetti è presente,e deve continuare le proprie attività’ e che non si può a prescindere come qualcheduno vuole far intendere, che se c’è Azimut non ci possono essere riparazioni, se se ci sono le riparazioni non ci può essere Azimut Benetti”
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