Marco Pistolesi è il nuovo allenatore prima squadra Us Livorno
A poche ore dalle dimissioni rassegnate da Fabrizio Cerri, l’Us Livorno, con un’operazione lampo presenta il nuovo allenatore della prima squadra: Marco Pistolesi.
Il coach labronico, reduce da una formidabile esperienza nel settore femminile (quattro anni al Jolly Acli basket di cui due nel campionato nazionale di serie A2), è stato individuato dallo stato maggiore bianco amaranto come il profilo giusto per risollevare le sorti di una squadra ancorata a quota due punti in classifica dopo sette giornate.
Per Pistolesi il debutto sarà al fulmicotone.
Domenica infatti l’Us sarà impegnata nel derby coi cugini dell’Invictus, ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale (domenica ore 18, palestra Posar, via Pera).
«La decisione è stata facile – dice il nuovo coach -, perché con la dirigenza Us Livorno ci conosciamo da anni, e tra noi c’è una stima reciproca.
Condivido in pieno le priorità della società:
la valorizzazione del lavoro splendido fatto negli ultimi anni a livello di settore giovanile.
Lavorare per far sì che la prima squadra possa avere il numero più alto possibile di ragazzi provenienti dal proprio vivaio.
Per adesso è presto, ma nei prossimi anni questo è l’obiettivo prioritario.
E sperando in una permanenza duratura è una cosa che mi piace moltissimo.
Poi le motivazioni personali: rientrare in pista dopo quattro anni splendidi al femminile, purtroppo terminati in maniera amara.
Mi motiva tanto anche tornare al maschile in una categoria interessante come la C Silver, in una squadra che rappresenta la città, dove a mio avviso ci sono le potenzialità tecnico tattiche per poter far meglio di come per adesso parlano i risultati.
Rispetto enormemente il mio predecessore, Fabrizio Cerri, una persona perbene, un bravissimo allenatore.
Cercherò di dare qualcosa per far sì che possa esserci un’inversione di tendenza nei risultati. In questi sei mesi c’è da pensare ad una cosa sola ed esclusiva: portare la categoria in salvo.
E tutti dobbiamo fare qualcosa in più di quello che è stato fatto finora per riuscirci. Io da nuovo arrivato, i ragazzi che devono avere un cambio di passo, obbligatorio.
Sono molto carico, le motivazioni umane e partecipative sono fondamentali».