Rubriche 3 Novembre 2022

Medicina dello sport: l’importanza della prevenzione

Certificato medico sportivo, scocciatura o opportunità di salute? Intervista al dottor Antonino Parisi, specialista in medicina dello sport

Livorno 3 novembre 2022 – Medicina dello sport: l’importanza della prevenzione

Certificato medico sportivo, scocciatura o opportunità di salute? Intervista al dottor Antonino Parisi, specialista in medicina dello sport

 

«La visita medico sportiva è davvero importante. La medicina dello sport – spiega Antonino Parisi, Medico dello Sport del centro INLAB di Livorno – ha come caratteristica principale la PREVENZIONE.

Come medico devo garantire all’atleta che lo sport che pratica gli allungherà la vita escludendo o individuando fattori di rischio anche mortali. 

Fare sport fa bene, ma bisogna farlo in assoluta sicurezza. Sottovalutare i possibili rischi correlati ad una attività sportiva, agonistica o meno, senza sottoporsi a controlli specifici è un grave errore che si può pagare davvero molto caro».

La medicina dello sport è l’unica forma di medicina specialistica preventiva realmente sopravvissuta nel nostro sistema sanitario, la visita è rimasta l’unica opportunità di screening cardiovascolare nella popolazione generale che pratica o vuole intraprendere un’attività sportiva.

Per questo motivo risulta fondamentale per individuare la maggior parte di quelle patologie, potenzialmente fatali, che possono presentarsi anche in maniera asintomatica.

La visita medico sportiva, dichiara il Dottor Parisi di INLAB:

«è un’opportunità per valutare il proprio stato di salute e la propria efficienza cardiovascolare, è un appuntamento di salute a cui vale la pena non mancare».

Il giudizio di idoneità sportiva non è quindi un giudizio meramente generico, che possa essere affidato a pur ottimi specialisti di branche affini quali la cardiologia, l’ortopedia, la pneumologia, eccetera, ma un giudizio specialistico mirato che presuppone specifica preparazione e conoscenza delle caratteristiche fisiologiche, metaboliche, biomeccaniche, traumatologiche ed anche regolamentari dell’attività fisica e sportiva.

Il Dott. Antonino Parisi, specialista in Medicina dello Sport e perfezionato in Posturologia Clinica, si è laureato e specializzato all’università degli studi di Palermo in data 05/12/2001 con il voto di 50/50 e lode. Dal 2019 collabora con il centro medico INLAB di Livorno, in via Provinciale Pisana 617, «al centro mi occupo di certificare l’idoneità alla pratica sportiva agonistica e non agonistica, oltre ad effettuare test e valutazioni per identificare eventuali problematiche legate allo sport o che possono sconsigliarne la pratica, ad esempio disturbi cardiaci» continua il Dott. Parisi «FAI SPORT CON STILE è l’invito che rivolgiamo ai nostri pazienti, mettiamo a disposizione l’eccellenza di un team professionale che si attiva con impegno e passione nella diagnosi, terapia e prevenzione, sia che svolga attività professionistica o amatoriale».

 

In cosa consiste dunque questa “visita per l’idoneità sportiva”?

 

«La visita medico-sportiva per attività non agonistica prevede per prima cosa l’anamnesi, cioè la storia clinica del paziente con la raccolta delle informazioni sullo stato di salute del soggetto, sulla eventuale presenza di patologie familiari di particolare interesse per il rilascio del certificato di buona salute e su eventuali abitudini (fumo, alcol, assunzione di integratori); viene poi eseguito un esame che prevede la raccolta di dati antropometrici (peso e altezza), auscultazione toracica e misurazione della pressione e infine un elettrocardiogramma a riposo.

Mentre la visita medico-sportiva per attività agonistica prevede lo stesso svolgimento della visita non agonistica con l’aggiunta del test delle urine, test spirometrico e l’elettrocardiogramma durante e dopo sforzo, step test allo scalino per gli atleti inferiori a 35 anni, cicloergometro per quelli maggiori di 35 anni».

È possibile ottenere il rilascio di certificati di idoneità per più discipline sportive?

«Sì, certamente. Al momento della visita, l’atleta può indicare tutte le discipline sportive per le quali intende richiedere l’idoneità sportiva. In caso di discipline sportive che richiedono esami integrativi obbligatori, tutte le certificazioni verranno rilasciate solo dopo l’esecuzione degli esami indicati».

Quanto tempo vale il certificato di idoneità sportiva?

«Le certificazioni di idoneità non agonistica e agonistica hanno validità massima di un anno, fatta eccezione per alcune discipline sportive. Il Medico esaminatore, sulla base di specifici riscontri clinici, può ridurre la durata di validità della certificazione, anche fino a un mese: in questo caso, le motivazioni saranno ampiamente condivise con l’atleta».

Certificato medico sportivo, scocciatura o opportunità di salute?

«In mancanza della visita scolastica e della visita di leva, la valutazione e certificazione di idoneità sportiva rappresenta un’opportunità per fare prevenzione e diagnosticare precocemente alcune malattie o anomalie, in particolare quelle cardiache, ma non solo. 

La Medicina dello Sport è una medicina di tipo preventivo, a cui noi italiani non siamo, per costumi e mentalità, abituati. Il medico dello sport viene poco valorizzato nell’effettiva importanza della sua funzione, nonostante siamo professionisti che si dedicano soprattutto alla salute dei pazienti e alla prevenzione delle malattie, la nostra attività è poco considerata.

Spesso le persone chiamano per chiedere un appuntamento per “fare il certificato” oppure semplicemente per chiedere “quanto costa il certificato” come se “il certificato di idoneità” fosse qualcosa che si compra o comunque una semplice formalità che il medico deve firmare per consentire l’accesso ad un impianto sportivo o l’iscrizione ad un evento.

A volte penso che, se non ci fosse l’obbligo di legge, solo una piccola parte della popolazione sportiva si sottoporrebbe ad una valutazione medica specialistica per valutare il reale stato di salute e l’idoneità allo sport (agonistico o meno).

 

Eppure è noto a tutti che anche la popolazione sportiva, apparentemente sana e in “forma”, non è immune da malattie anche potenzialmente letali. Tutti purtroppo hanno imparato che la morte improvvisa durante l’allenamento o la gara è un evento che può colpire sportivi di ogni ordine e grado e in tutte le fasce di età. E ogni volta che uno sportivo muore, nello sgomento generale, ci si chiede: come è possibile?

Questi eventi drammatici (morti improvvise non traumatiche) sono in oltre il 90% dei casi dovuti a cause cardiache: patologie congenite o acquisite che possono decorrere asintomatiche e manifestarsi all’esordio con l’arresto cardiaco.

La maggior parte di queste patologie può essere sospettata/diagnosticata in corso di valutazione medico-sportiva, con tutti gli strumenti diagnostici che abbiamo a disposizione dal primo livello ambulatoriale fino agli esami di approfondimento ai quali potrà essere indirizzato l’atleta. Un bellissimo studio condotto dopo 25 anni di obbligatorietà della visita medico sportiva in Italia (1982-2008) ha dimostrato come nel nostro Paese i casi di morte cardiaca improvvisa nel giovane atleta (<35 anni) si sono ridotti del 90% rispetto al periodo pre-screening.

Se questi dati fossero noti, vedremo sicuramente un approccio diverso alla visita medico-sportiva da parte di tutti.

La visita medico sportiva è una visita specialistica eseguita da medici specialisti in Medicina dello Sport  ha il compito fondamentale di certificare l’effettivo stato di salute o piuttosto di identificare precocemente o sospettare patologie più o meno gravi che richiedono terapia e follow-up specifico. E certamente non è una formalità!».

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