Menicagli (Pd) sul “Piano Marshall” M5S per gli impianti sportivi
Francesco Menicagli (Pd): “Vogliamo esprimere umile opinione su quello che il Sindaco ha pomposamente chiamato “Piano Marshall” per gli impianti sportivi.
Ci informano che questo presunto piano Marshall consiste in 3 fasi. Nella prima fase che è già partita a fine gennaio si cercano consulenti per avere una valutazione oggettiva delle condizioni dell’Area con la verifica delle strutture. In pratica Nogarin ci sta dicendo che non ha la più pallida idea di come sono messe le strutture. Osservando le condizioni del Caprilli e dello Stadio si capisce bene che è così e la cosa è molto preoccupante, giacché si parla di un patrimonio pubblico di pregio in zona prestigiosa.
Si pensa quindi di appaltare a consulenti esterni un lavoro stimato in 40000€ che avrebbe potuto e dovuto essere fatto,almeno in buona parte dagli Uffici. È mai possibile che il Comune non conosca lo stato di conservazione dei beni di sua proprietà?
Nell’ipotetico secondo step di questo traballante percorso sarebbero previste le manifestazioni di interesse degli investitori privati sui vari impianti. Centrale la questione dello Stadio Armando Picchi per il quale Nogarin afferma ci sia già un progetto di ristrutturazione di 30milioni. Progetto fatto da chi e come rimane un mistero dato che (a detta dello stesso nogarin) le condizioni della struttura devono essere ancora valutate.
Risulta oltremodo sgradevole, tutte le volte che si parla dello Stadio Ardenza, sentire riferimenti a presunte “cordate” interessate a subentrare a Spinelli alla Presidenza del Livorno calcio e spiace dire che anche stavolta l’Assessore Morini ci ha messo del suo per creare polverone.
Davvero non si capisce come dei beni pubblici e ripetiamo pubblici possano entrare in una trattativa privata fra soggetti privati. La trattativa per la cessione della maggioranza del Livorno calcio (sempre se esiste, perché’ sembra scomparsa dal radar) è e deve rimanere scollegata da qualsiasi interesse che riguarda i beni della collettività.
Comunque sia, questo secondo passaggio dovrebbe portare gli investitori a fare delle proposte finanziariamente sostenibili e cantierabili.
Su queste proposte dovrebbbe nascere un coinvolgimento diretto dei cittadini che si dovrebbero esprimere su quale dei progetti pervenuti risulti migliore.
Sappiamo bene cosa intendano i 5stelle quando parlano di “processo partecipativo”, lo abbiamo imparato quando hanno trasformato la nostra città in un enorme parcheggio a pagamento, o quando hanno organizzato la peggior raccolta porta a porta del mondo civile: un assemblea semi-clandestina di mezz’ora controllata da qualche zelante federale a 5stelle e via andare.
Questi processi partecipativi farlocchi non ci piacciono, ma soprattutto non interessano ai livornesi.
I cittadini chiedono garanzie che questa non sia una manovra per privatizzare di fatto un patrimonio pubblico importantissimo. Chiedono garanzie sulla gestione delle strutture che deve rimanere appannaggio delle varie realtà livornesi, le uniche che possono garantirne lo sfruttamento su base “popolare”. Infine chiedono partecipazione REALE e APPROFONDITA del quartiere e della città a questo importante processo di trasformazione urbana che può diventare un volano di sviluppo sostenibile e che, ricordiamo, riguarda una zona a rischio idrogeologico, in quanto interessata dal passaggio del Rio Maggiore”..
Francesco Menicagli
Segretario Circolo PD Ardenza La Rosa