Mensa carcere chiusa: appalto aggiudicato a gennaio e mai iniziato, sindacati: “Nostre soluzioni mai considerate, inaccettabile inizio lavori a Luglio”
Livorno 9 maggio 2024 – Mensa carcere chiusa: appalto aggiudicato a gennaio e mai iniziato, sindacati: “Nostre soluzioni mai considerate, inaccettabile inizio lavori a Luglio”
Casa Circondariale di Livorno, l’intervento dei sindacati UILTUCS TOSCANA – FILCAMS CGIL sulla situazione di un appalto aggiudicato e mai iniziato non per volontà dell’azienda ma per la chiusura per ristrutturazione dei locali mensa del carcere che ancora devono iniziare
“Sono senza stipendio da 5 mesi le lavoratrici dell’appalto della mensa Penitenziaria di Livorno”. E’ così che inizia il suo comunicato – Katia Sagretti- FILCAMS CGIL Livorno e che prosegue:
“Dopo un cambio di appalto dei servizi di ristorazione cessato a Dicembre 2023 e che avrebbe dovuto riprendere dal 01 Gennaio 2024 con la nuova
società di servizi; proprio da quell’ormai lontano Gennaio invece i locali della mensa sono stati chiusi in attesa di essere ristrutturati.
Le organizzazioni sindacali di categoria si sono immediatamente prodigate con la Regione Toscana per trovare soluzioni alternative: altri locali per poter espletare il servizio, servizio veicolato, centro cottura in appoggio, cucina da campo; insomma, un ampio ventaglio di proposte costruttive e concrete per poter tutelare le lavoratrici, ma
mai prese in considerazione.
Nel frattempo, Filcams CGIL e Uiltucs Toscana hanno chiesto ripetutamente una data certa per l’inizio dei lavori di ristrutturazione all’interno della Casa Circondariale ma solo pochi giorni fa è arrivata la notizia che non inizieranno prima del mese di Luglio.
Una risposta inaccettabile e che preoccupa fortemente le due Organizzazioni Sindacali:
“Si tratta di un appalto pubblico, che dovrebbe quindi essere sinonimo di certezza per l’appaltante, per l’esecutore dei servizi, ma soprattutto per le lavoratrici che, lo ricordiamo, sono legate prioritariamente all’appalto stesso a prescindere dalla società che si aggiudica il contratto.
Com’è possibile affidare un appalto di questo tipo senza dare poi la possibilità di svolgere il servizio?”
Continua Sabina Bardi della Uiltucs Toscana: ”Troppo tempo perso per avere risposte fumose ed inconcludenti.
Ci domandiamo come sia possibile non aver trovato in questi lunghi mesi una soluzione alternativa all’interno della struttura penitenziaria e domandiamo alla Casa Circondariale ed al Ministero della Giustizia, che è obbligato a fornire ai propri dipendenti un pasto caldo, i motivi reali di questo trascinamento dei tempi, che ha creato
e sta continuando a creare disservizio ai loro stessi dipendenti oltre che alle lavoratrici dell’indotto.”
La Filcams CGIL Livorno e la Uiltucs Toscana chiederanno, pertanto, un incontro urgente al Provveditorato Regionale del Ministero della Giustizia unitamente alla Direzione della Casa Circondariale di Livorno.
“Qualcuno dovrà spiegare una volta per tutte alle lavoratrici quali siano le reali intenzioni ma soprattutto come intenderanno regolare la situazione economica per il danno subito dalle stesse”. – Concludono le sigle sindacali