Cronaca 19 Agosto 2021

Mense dell’esercito, senza green pass: “sacchetto viveri (panini e scatolette) in strada o sotto un tendone”

USMIA SEZIONE ESERCITO: GREEN PASS OBBLIGATORIO NELLE MENSE
DELL’ESERCITO.

 

LivornoPress militari italiani

Immagine di archivio, alcuni militari durante un’esercitazione

Livorno 19 agosto 2021

Mense dell’esercito, senza green pass: “sacchetto viveri (panini e scatolette) in strada o sotto un tendone” è la situazione che viene denunciata dal sindacato dei Militari. Una situazione a livello Italia che si riflette anche in tutte le caserme di Livorno

Un provvedimento teso a salvaguardare la salute del comparto Difesa-sicurezza, oppure un escamotage per ottenerne la vaccinazione di massa senza obbligo legislativo?

“Sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute, la consumazione del pasto all’interno delle mense di servizio è consentita solo a coloro che sono in possesso di certificazione verde covid-19”.

Le nuove linee guida, che sono state diffuse, forniscono indicazioni circa le modalità di distribuzione e consumazione vitto a favore dei MILITARI NON VACCINATI; tale disposizione, ha lo scopo di scongiurarne la promiscuità con il personale munito di REGOLARE GREEN PASS.

Per chi non conosce le condizioni di servizio e d’impiego delle Forze Armate e Forze di Polizia, questo provvedimento appare giusto poiché, teso a salvaguardare la salute del personale sul posto di lavoro.

Peccato, però, che subito dopo la consumazione “differenziata” del vitto, sia i militari in possesso di certificazione verde, sia quelli sprovvisti che hanno consumato il pasto in luoghi di fortuna, si ritroveranno tutti a lavorare, fianco a fianco.

 

“È intollerabile che un militare possa consumare il suo rancio take-away o il
cosi detto “sacchetto viveri (panini e scatolette)” in strada, su un vassoio, esposto ad una temperatura che in questi periodi sta raggiungendo punte superiori anche ai 40 gradi, oppure sotto dei capannoni con dei tavoli da
picnic.

Infatti, tutti, senza alcuna distinzione immunologica, riprenderanno i loro compiti in ambienti molto più ristretti e meno accoglienti di un locale mensa, tra l’altro già messi in sicurezza con le vecchie norme.

In virtù di questa elementare analisi ci si chiede:

ma il COVID -19 si diffonde solo nelle mense durante la consumazione dei pasti???

Come mai tale restrizione riguarda il luogo più controllato e salubre che esiste in qualsiasi Caserma???

In questi luoghi peraltro, l’igienizzazione degli avventori ed il distanziamento sociale, è imposto dai famosi pacchetti d’ordine!!!

Per questi motivi, oltre al disorientamento e al malessere che continua a fermentare tra i militari delle Forze Armate e forze di Polizia, sia in possesso che non del Green Pass,

si è aggiunto anche il sospetto che, dietro alla nuova disposizione, si nasconda una strategia Governativa tesa ad ottenere la vaccinazione di massa del Popolo in uniforme.

USMIA – come ribadito con altre comunicazioni, rimane pienamente favorevole alla campagna vaccinale – esprime forte indignazione circa le modalità di trattamento riservate al personale SPROVVISTO DI GREEN
PASS (discriminazione) che mortificano la dignità di tanti uomini e donne che ogni giorno, con abnegazione e senso del dovere, continuano ad operare per il bene della società.

Questa Associazione, auspica che il Capo di Stato Maggiore della Difesa – pur tenendo conto della nuova disposizione, che si spera venga quanto prima abrogata per palese incongruenza e inapplicabilità – possa diramare DELLE LINEE GUIDA CHIARE, SINTETICHE E PERENTORIE che, siano in grado di
delineare, senza equivoci, le competenze e le responsabilità sia dei gestori delle mense che dei Comandanti di Corpo, al fine di dirimere anche questo aspetto che sta creando ulteriori controversie e disorientamento
nell’ambito delle varie organizzazione.

Il segretario generale di Usnia (Associazione Sindacale Militari Interforze Associati con sede in Roma) Leonardo Nitti

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