Economia e finanza 14 Ottobre 2021

Mercato valutario: sempre più gettonati gli indicatori di trading forex

Mercato valutario: sempre più gettonati gli indicatori di trading forexIl mondo del trading online è molto più vasto di quanto non si potrebbe immaginare: ogni giorno infatti gli investitori hanno l’imbarazzo della scelta tra operazioni e luoghi virtuali disponibili. A ciò si aggiunge che le diverse tipologie di investimento spesso e volentieri sono molto differenti tra loro: comprare o vendere azioni è molto diverso da stipulare un Contratto Per Differenza o dal minare una criptovaluta. Ogni singola modalità di trading ha le sue caratteristiche e lo stesso discorso vale per i mercati: si consideri ad esempio il mercato valutario, ovvero quel mercato in cui la valuta viene considerata come se fosse un asset finanziario a se stante.

In questo genere di mercato dunque ogni singola valuta può venire scambiata sia con beni di altra natura che con diversi tipi di valuta (euro con dollaro, yen con euro e via dicendo). Se si parla di mercati di valute si finisce spesso e volentieri per parlare di Forex, ovvero del Foreign Exchange Market: il mercato valutario più grande di tutto il mondo, oltre che il più ricco. Si consideri infatti che, all’interno del Forex, ogni giorno viene stimata una compravendita di quasi 4.000 miliardi di dollari. In un contesto come questo emerge l’importanza degli Indicatori di trading forex, previsioni finanziarie che studiano l’andamento passato degli asset o delle valute, in maniera tale da fornire indicazioni in merito alla loro quotazione futura.

Regole fondamentali del forex

Prima di entrare nel merito degli indicatori di trading Forex è sicuramente utile dare qualche ulteriore informazione relativa a questo particolare mercato di valute. Il Foreign Exchange Market è stato fondato negli Stati Uniti nell’ormai lontano 1971: all’epoca il presidente era Nixon e, a seguito degli accordi di Bretton Woods, venne costruito un nuovo mercato intorno al tasso di cambio fisso con il dollaro americano, che, a sua volta, aveva un suo tasso fisso con l’oro (quest’ultimo corrispondeva a circa 35 dollari per oncia). In realtà gli accordi di Bretton Woods non ebbero lunga vita, considerato che già nell’agosto del ’71 l’oro iniziò a diventare merce rara a causa dell’esaurimento di molteplici riserve statunitensi.

Detto questo, a prescindere dai tassi, le regole del Forex sono rimaste grosso modo le stesse: un mercato valutario divenuto famoso per la possibilità di investire nelle cosiddette “coppie di valute”. Comprare una coppia di valute, come ad esempio la coppia EUR/USD, significa acquistare euro mentre si vendono dollari. Va infine sottolineato come il valore di una valuta rispetto all’altra veni determinato sempre all’interno del Forex e che in questo caso di parla di “cambio”. Ad esempio, se si parla di cambio tra EUR e USD a quota 2,50 significa che per comprare un euro serviranno 2,50 dollari americani.

L’importanza degli indicatori di trading

Quando si opera in borsa la sfida principale degli investitori consiste nel capire in anticipo quale sarà il valore dell’asset su cui intendono investire: semplificando si potrebbe dire che il trader punta ad acquistare quando il prezzo è basso, per poi rivendere quando il prezzo sale, in modo tale da ottenere un guadagno.

Gli indicatori di trading vengono realizzati da professionisti del settore e sono il frutto di analisi particolarmente approfondite: si consideri infatti che a volte, per realizzare i segnali di trading di un’azione, si finisce addirittura per studiare i libri contabili e i bilanci dell’azienda quotata sul mercato.

 

 

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