Microblading sopracciglia: cosa succede dopo il trattamento
11 settembre 2025 Microblading sopracciglia: cosa succede dopo il trattamento
Il microblading promette sopracciglia naturali, definite, ben disegnate. Ma il risultato che si vede nelle foto finali non è immediato. Prima, c’è una fase che molti sottovalutano: la guarigione. Ed è proprio in quei giorni che si gioca una parte fondamentale del successo del trattamento.
Non basta uscire dal centro estetico soddisfatte. Bisogna sapere cosa aspettarsi nelle settimane successive, come comportarsi e, soprattutto, non farsi spaventare da ciò che accade alla pelle.
Le prime 24 ore: la pelle reagisce
Appena terminata la seduta, le sopracciglia sembrano più intense del previsto. È una reazione assolutamente normale. La pelle, infatti, tende a gonfiarsi leggermente e il colore, essendo ancora molto fresco, risulta più scuro.
In queste prime ore può esserci un leggero fastidio, una sensazione simile a quando si sta troppo al sole senza protezione. Qualcosa tra un pizzicore e un calore localizzato, comunque sopportabile.
In alcuni casi compare un arrossamento intorno all’area trattata. Anche questo è previsto: si tratta di una reazione naturale alla micro-incisione cutanea.
I primi giorni: crosticine e colore instabile
Tra il secondo e il settimo giorno, la pelle comincia a rigenerarsi. Questo processo porta spesso alla formazione di piccole crosticine. È la parte che mette più in ansia, ma è del tutto normale.
Il pigmento, in questi giorni, potrebbe sembrare più scuro o più chiaro. A volte, sembra sparire del tutto. Questo perché la pelle sta guarendo e si stanno formando nuove cellule che, temporaneamente, coprono il colore. Non bisogna intervenire o cercare di “ripulire” la zona. Le crosticine devono cadere da sole.
Tirarle via o grattarle può compromettere l’uniformità del disegno e causare perdita di pigmento in alcune zone.
La seconda settimana: il colore cambia
Intorno al decimo giorno, le crosticine iniziano a staccarsi naturalmente. Il colore che emerge sotto è spesso più tenue rispetto a quello iniziale. Non è un errore. Fa parte del processo.
Molte persone in questa fase si preoccupano perché il risultato sembra “sbiadito” o poco definito. In realtà, il pigmento ha bisogno di tempo per stabilizzarsi. La vera tonalità finale si vedrà solo dopo tre o quattro settimane.
Durante questo periodo si consiglia di evitare esposizione solare diretta, sauna, piscina, trattamenti esfolianti o qualsiasi attività che possa interferire con la pelle in fase di guarigione.
Il ritocco: parte del trattamento
Dopo circa 30 giorni, si torna dall’operatore per il ritocco. È una fase prevista e necessaria. In quell’occasione si correggono eventuali vuoti, si intensifica il colore se serve e si sistemano piccoli dettagli che possono essersi persi nella guarigione.
Il ritocco è parte integrante del trattamento. Non si tratta di una correzione, ma di un completamento. Solo dopo questa seconda seduta si può considerare il lavoro concluso.
Una fase da non sottovalutare
La guarigione del microblading non è dolorosa, ma va gestita con attenzione, sempre se eseguita da professionisti che hanno eseguito corsi professionali di microblading. Seguire le indicazioni del professionista è essenziale per non compromettere il risultato.
Molto spesso si guarda solo all’effetto finale, ma è in queste settimane silenziose che si decide davvero la riuscita del trattamento. Chi rispetta le regole avrà sopracciglia belle, durature e armoniose. Chi le ignora, rischia invece di compromettere tutto.
In definitiva, il microblading non si conclude sulla poltrona dell’estetista. La fase più delicata comincia dopo. E chi lo sa, parte già con un vantaggio.