Moby Prince, nave fantasma e l’Agip Abruzzo che non doveva essere ancorata lì
La relazione della commissione di inchiesta
Roma 15 settembre 2022 – Moby Prince, nave fantasma e l’Agip Abruzzo che non doveva essere ancorata lì
La collisione tra il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo avvenne nella rada del porto di Livorno il 10 aprile 1991, furono 140 le vittime ed oggi la commissione di inchiesta parlamentare ha reso note le sue conclusioni
Secondo la relazione della commissione di inchiesta: La petroliera era in una zona vietata all’ancoraggio
“Non abbiamo potuto dare risposte certe sull’identificazione della terza nave perché non ne abbiamo avuto il tempo a causa della fine anticipata della legislatura, ma abbiamo suggerito nella relazione conclusiva due piste da seguire in futuro sia da parte della magistratura e del prossimo Parlamento”, ha detto il presidente della commissione.
Le due piste riguardano le navi:
21 Oktobaar II, che è un ex peschereccio somalo;
La presenza nel tratto di mare interessato dalla presenza di una o più bettoline impegnate in possibili operazioni di bunkeraggio clandestino.
Il presidente della commissione Andrea Romano prosegue :
“Eni, che è una grandissima società ed è un vanto nazionale, forse sapeva che Agip Abruzzo si trovava dove non doveva essere, forse sapeva anche del black out o del vapore e perfino che forse era coinvolta in attività di bunkeraggio clandestino: noi abbiamo chiesto i materiali delle inchieste interne ma non li abbiamo avuti.
Siamo arrivati alla conclusione che le condizioni di visibilità la sera della collisione fossero buone, se non ottime, con vento di brezza e mare calmo”, ha spiegato Romano. “Inoltre abbiamo accertato senza ombra di dubbio, grazie a studi scientifici eseguiti in modo approfondito – ha aggiunto Romano – che la petrioliera Agip Abruzzo, contro la quale andrò a collidere il traghetto Moby Prince, si trovava ancorata in rada in una zona dove invece c’era il divieto di ancoraggio”.
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