Modigliani: opere censurate per oscenità, domani la mostra che scandalizzò
Una mostra che scandalizzò
Esposizione e proiezione delle riproduzioni delle opere di Modigliani vietate al pubblico per oscenità
Livorno 12 febbraio 2020 – Parigi, lunedì 3 dicembre 1917. È pomeriggio, al numero 50 di rue Taitbout, IX arrondissement, le persone fuori della Galleria di Berthe Weill, aspettano impazienti e curiose di vedere, per la prima volta, quei ritratti, quei colli lunghi, quei nudi, così sensuali e belli, realizzati da quel giovane pittore livornese appena trentatreenne di nome Amedeo Modigliani. Quella di Parigi è la prima mostra personale dell’artista ma fu chiusa per oscenità prima che le porte della Galleria si aprissero per volere di uno zelante commissario di Polizia.
L’avvenimento sarà ricordato giovedì 13 febbraio alle ore 17.30 al Cisternino di Città ( Largo del Cisternino) con un evento intitolato “Una mostra che scandalizzò” a cura di Umberto Falchini (studioso d’arte) e Maurizio Mini (giornalista) Nell’occasione saranno proiettate e commentate le immagini delle opere di Modigliani che avrebbero dovuto far parte della mostra ma che nessuno vide. Prima della proiezione gli attori Riccardo de Francesca e Eleonora Zacchi, direttrice del centro artistico Il Grattacielo, leggeranno alcuni brani tratti dalle memorie di Berthe Weill su ciò che successe fuori della galleria tra la stessa Weill e il solerte commissario di polizia che ordinò la chiusura della mostra.
L’evento è promosso dall’associazione culturale “Franco Ferrucci” in collaborazione con Erasmo Libri e il patrocinio del Comune di Livorno.
Ingresso gratuito