Moggia (PCI): “raddoppiare le indennità dei sindaci in questo momento di crisi è un’offesa alla gente che lavora”
Moggia, Pci: raddoppiare le indennità dei sindaci dopo aver ridotto i parlamentari per contenere le spese della politica, in questo periodo di profonda crisi, è un’offesa alla gente che lavora e uno sgarbo alla democrazia
Livorno 14 febbraio 2022
“Suscita profonda indignazione la notizia dei forti aumenti delle indennità destinate a sindaci, vicesindaci, assessori, presidenti dei consigli comunali che, entro il 2024, vedranno i loro compensi allineati a quelli dei consiglieri regionali, a loro volta parametrati su quelli dei parlamentari. Lo scalpore nasce perché tali aumenti sono totalmente fuori luogo e misura rispetto agli spiccioli destinati ai pubblici dipendenti e ai lavoratori privati, ai liberi professionisti e ai pensionati, che in questa fase si trovano a fare i conti con il selvaggio innalzamento dei costi di energia elettrica, gas e trasporti, causato da una crisi senza precedenti. Comprendiamo che gli amministratori locali svolgono un ruolo importante nella vita civile delle nostre comunità e che l’idea di allineare le loro indennità a quelle degli amministratori nazionali e regionali può avere una sua logica. Tuttavia, se proprio si voleva allineare i differenti compensi, perché non si sono ridotte le indennità di deputati, senatori e consiglieri regionali, anziché aumentare a dismisura quelle di sindaci, loro vice, assessori e presidenti dei consigli comunali?”.
Così si esprime il segretario della federazione provinciale di Livorno del Pci, Luigi Moggia, sull’aumento delle indennità a favore degli amministratori locali che, entro il 2024, innalzerà tali compensi fino al 112 per cento. In una città come Livorno, che rientra nella fascia dei comuni con oltre centomila abitanti, l’indennità del primo cittadino, per fare un esempio, passerà da circa 5 mila 200 a 11 mila euro.
“Quanto sta accadendo evidenzia la netta contraddizione di queste misure con l’aver contratto ancora di più la rappresentanza democratica attraverso la diminuzione dei parlamentari con la scusa di ridurre il costo della politica, quando in realtà, come denunciava il Pci, il vero scopo era ridurre ulteriormente il peso delle minoranze politiche, dato che tra non molto ci troveremo nella paradossale situazione di avere un Parlamento meno rappresentativo con i costi della politica, però, lievitati in maniera spropositata”, precisa e conclude Moggia.