Cronaca 25 Ottobre 2018

Monica Pecori: “Viale del tramonto per la Giunta grillina”

Non bastavano le promesse non mantenute sulla partecipazione, sul trasporto pubblico locale, sul bilancio partecipato, sulla sanità e sul sociale; l’annuncio della dismissione di un servizio pubblico che ha sostenuto generazioni di livornesi nella fase forse più fragile della loro vita, rappresenta l‘epilogo di un’amministrazione che, consapevole di essere destinata all’oblio alle prossime elezioni, raschia per l’ennesima volta il barile e lo fa nel peggiore dei modi, dopo avere incasinato i livornesi con una gestione dei rifiuti da urlo, un piano del traffico da sparo e una gestione del sociale da mani nei capelli. Non cito la sanità perché completamente ignorata.
Per chi, fino ad oggi, nonostante la retta altissima aveva comunque confidato nel “pubblico” affidando al servizio comunale il destino dei familiari anziani nelle residenze sanitarie assistite Pascoli e Villa Serena, le parole dell’assessore al sociale fanno più male di una legnata sul viso. Una porta sbattuta in faccia alle famiglie, agli ospiti, trattati come pacchi postali da spedire in altre destinazioni (peraltro non ancora individuate) e ai lavoratori, anch’essi vittime di un disegno tanto assurdo quanto prevedibile.
Prevedibile perché nel vecchio accordo di programma sul nuovo ospedale, si concordava lo spostamento delle RSA nei due padiglioni dell’ospedale, ristrutturati a spese della USL (in particolare, adeguamento antisismico); nel nuovo accordo (a tutt’oggi comunque privo di sostanza, con promessa di un progetto che è ancora nelle menti degli autorevoli attori – Comune, Usl e Regione-) non c’è menzione alcuna delle RSA in questione. 
Chi è ottimista per natura poteva pensare che le strutture restassero dove sono e soprattutto che l’amministrazione, forte delle sua determinazione a non volere più lo scambio dei terreni e quindi dello spostamento nei padiglioni di Viale Alfieri già dal 2014, avesse negli anni provveduto alla manutenzione ottimale delle medesime. Macché, nemmeno per idea: si mantiene nel limbo il tutto e magari si confida in un progettino ad hoc, in accordo con Usl e Regione, per il quale gli ospiti se ne vanno comunque nei reparti IV e V con vista sulla camera mortuaria e si destina l’appetitoso terreno “basso morfologico Pascoli” a speculazioni edilizie. 
Illazioni, le mie? Vedremo.
Chi è ottimista per natura oggi si deve ricredere: il neo assessore annuncia dismissione delle strutture e transito per destinazioni ignote di ospiti e lavoratori, mettendo sul piatto vecchi, bambini e soggetti deboli (“Per mantenere aperte strutture pubbliche sottoutilizzate come la Rsa Pascoli si dovrebbero dismettere gli asili comunali o tagliare i contributi ai meno abbienti e noi questo non intendiamo farlo”). Una guerra tra poveri, insomma.

L’assessore lamenta l’antieconimicità della gestione delle strutture? Vediamo se è in grado di dimostrarlo: giorni fa ho inviato al Comune una serie di richieste:
1. quanto personale dipendente dal Comune o da altri Enti o cooperative e relativi contratti

2. costi di gestione per:

– contratti di appalto
– manutenzione ordinaria e straordinaria dal 2015 ad oggi suddivisa per anno
– Numero di utenti presenti dal 2015 ad oggi
– Modalità di gestione liste di attesa e assegnazione posti nelle due strutture
– Importi della retta e modalità di calcolo della medesima
– Perizie sullo stato di conservazione delle strutture

Vediamo quanto ci mettono a rispondere”.

Monica Pecori