Cronaca 7 Settembre 2021

Morto in porto sul lavoro, il cordoglio di istituzioni e sindacati

porto veduta aereaDopo la notizia della morte sul lavoro di un marittimo nel porto di Livorno ecco i messaggi di cordoglio delle istituzioni, sindacati e della politica

Messaggio di cordoglio del sindaco Luca Salvetti e dell’assessora al Porto Barbara Bonciani

Il sindaco Luca Salvetti e l’assessore al Porto Barbara Bonciani esprimono il loro cordoglio per la morte del marittimo deceduto questa mattina attorno alle 12 nel porto di Livorno durante le operazioni di partenza della nave su cui lavorava.

“La sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere un obiettivo primario delle Amministrazioni, della politica e dei datori di lavoro” dichiarano Sindaco e Assessora. “E’ necessario destinare risorse e tempo ai temi della sicurezza affinchè episodi così tragici cessino definitivamente. Ancora più importante è non abbassare la guardia per non compiere errori che possano risultare fatali”.

La dichiarazione congiunta di Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e Giuseppe Dominici, Segretario Regionale UGL Toscana

“Investire sulla sicurezza e rafforzare i controlli per porre fine a questa strage”

“A nome dell’UGL esprimo cordoglio alla famiglia dell’operaio di 54 anni che ha perso la vita dopo essere stato colpito da un cavo d’acciaio, durante l’ormeggio di una nave nel porto di Livorno. Siamo di fronte ad un nuovo e intollerabile infortunio mortale che poteva e doveva essere evitato. Un’ennesima vita spezzata su un luogo di lavoro che addolora e indigna allo stesso tempo, data la crescita costante di un fenomeno che ha assunto le dimensioni di una vera e propria strage. Come UGL, chiediamo di intervenire con estrema priorità per impedire che simili tragedie si ripetano di nuovo. In tal senso, è indispensabile implementare gli investimenti nella sicurezza dei luoghi di lavoro, rafforzare i controlli e promuovere una maggiore cultura e formazione, a cominciare dalle scuole. In questa prospettiva la manifestazione nazionale dell’UGL “Lavorare per vivere” è diretta a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul dramma delle morti bianche e a ribadire ancora una volta: basta morti sul lavoro”. Lo hanno dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e Giuseppe Dominici, Segretario Regionale UGL Toscana, in merito all’incidente sul lavoro costato la vita ad un uomo di 54 anni, colpito da un cavo sganciatosi durante l’ormeggio di una nave nel porto di Livorno.

Cordoglio  di AdSP e Capitaneria di Porto per la morte di un marittimo sul luogo di lavoro

 

Il Presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri e il Direttore Marittimo della Toscana, Gaetano Angora, esprimono profondo cordoglio per la morte del marittimo di nazionalità filippina imbarcato come marinaio a bordo della M/N MELIGUNIS M e colpito da un cavo che si è spezzato durante la partenza della nave dallo scalo.

“La tragica fine del marittimo addolora tutta la nostra comunità. Ci stringiamo al dolore della famiglia” affermano. “Ogni morte sul lavoro rende urgente la verifica dell’accaduto. La sicurezza è una priorità per tutti e un bene su cui non si può transigere ed è per questo che l’Autorità Giudiziaria è tuttora a bordo accompagnata dalla Capitaneria per le preliminari indagini di competenza”.

Incidente mortale sul porto a Livorno, il Pci chiama alla lotta: serve una mobilitazione generale dei lavoratori

“Ennesimo infortunio mortale sul lavoro. Ancora una volta l’incidente si è verificato sul porto a Livorno. La vittima, questa volta, è un lavoratore marittimo di 54 anni. La strage continua. Ma questa volta non possiamo e non dobbiamo limitarci a prendere atto della tragica realtà. Occorrono fatti ed azioni concrete contro questi delitti, perché di questo si tratta, sciagure che non capitano a caso ma perché in molti casi non vengono rispettate le norme sulla sicurezza. Dall’inizio dell’anno, in questo 2021, le vittime sono circa 1050. Oltre mille morti per infortunio, in Italia. Di questi, circa 480 hanno perso la vita sul loro luogo di lavoro, i rimanenti sulle strade o in itinere, Non è pensabile che i caduti di questa guerra possano tramutarsi in mera statistica. Lo dobbiamo dichiarare con forza e fermezza: occorre una mobilitazione generale dei lavoratori e delle lavoratrici per la sicurezza del e sul lavoro ed è fondamentale che le organizzazioni sindacali si impegnino per la sua realizzazione”.

Lo afferma il responsabile regionale delle Politiche del lavoro del Partito comunista italiano, Lorenzo Cosimi, che fa parte della segreteria della federazione di Livorno, il quale precisa: “Per di più l’unità delle vertenze e delle lotte rappresenta un terreno ideale per la salvaguardia dei diritti e per contrastare efficacemente l’attacco alle forze produttive da parte del governo e di Confindustria. Oggi più che mai è necessaria una reale progettualità di alternativa a questo sistema disumano. Il lavoro deve essere un diritto e non una condanna. Come federazione livornese del Pci vogliamo dare il nostro contributo politico alla costruzione di tutto questo”.

Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana):
Un altro morto, poco fa a Livorno.
Quanto si deve aspettare, e cosa deve ancora accadere prima di fermare questa strage quotidiana?

“Marinaio, 54 anni, poche ore fa nel porto di Livorno. Nulla da fare. Ancora una morte sul lavoro, ancora nulla di concreto è stato fatto per fermare questa strage quotidiana. La domanda è semplice: perché?”
Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
“Eppure tutti – prosegue il leader di SI –  sanno benissimo cosa serve: più controlli e ispettori;  formazione reale alla sicurezza sul lavoro e maggiore presenza del pubblico; meno precarietà e ritmi di produzione compatibili con un lavoro sicuro.”
“Quanto dobbiamo aspettare – conclude Fratoianni –  cosa deve accadere prima che si intervenga?”

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