Movida in Venezia, la nota di Apolloni
Riportiamo la nota di Leonardo Apolloni (ex assessore al sociale M5S) in merito alla Movida nel quartiere della Venezia:
“Sulla stampa locale viene descritto il consumo di alcol e droghe nella narrazione di quello che è successo in Venezia qualche sera fa.
Invece il Sindaco, come da copione, prova a parlare di sensazionalismo e che in definitiva, anche a Firenze e Piombino, sono successe scene analoghe.
Sarà…ma sulle cronache nazionali ci siamo finiti noi.
Nell’intervista che Salvetti rilascia è abbastanza evidente il suo disorientamento racchiuso nella frase che tipicamente ricorre in queste condizioni:
“Se c’è qualcuno che ha una ricetta diversa la tiri fuori, ma al momento non mi sembra si sia fatto avanti”.
Frase che con un po’ di cattiveria politica, si può interpretare così:
se c’è qualcuno che si vuole assumere la responsabilità di gestire questo casino, lo dica, perché altrimenti a questo giro mi tocca governare invece di accontentare.
Se mi posso permettere, evidenzio come il Sindaco nell’intervista rilasciata, non colga come certi comportamenti siano potentemente facilitati dall’uso di alcol e di altre sostanze.
L’ho già detto in più occasioni che a Livorno abbiamo un problema molto grande, ma sottaciuto, di consumo di sostanze, alcol incluso, sia nei meno giovani ma specialmente nei più giovani.
Un consumo che può essere disinibente rispetto ad ogni tipo di comportamento a rischio. Guidare ubriachi o sotto effetto di sostanze, ad esempio, è lo stesso per cui, invece di appoggiare una bottiglia, la scaglio a terra.
Quindi figuriamoci se da un certo punto in poi, mi tengo una mascherina, o se non mi viene da abbracciare tutto il mio gruppo e anche di più.
Ecco, non cogliere questo elemento, significa non riuscire a comprendere ciò che è allo stesso tempo sintomo di un evidente malessere emotivo e anche causa di certi comportamenti.
Questo naturalmente, non dovrebbe valere per quelli che, a detta del Sindaco nella sua lettera ai minorenni ed ai giovani inviata qualche mese fa: dovrebbero bere “per il gusto di bere e non per buttarla di fuori”.
Ecco, con i 7387,83 euro spesi per l’invio di quella lettera ci si poteva imbastire una certa quantità di ore di prevenzione primaria e quindi spenderli davvero per la collettività.
Quindi, quando Salvetti dice, se qualcuno ha una ricetta, si faccia avanti, va risposto che prima c’è bisogno di sapere che cosa abbiamo davvero di fronte.
E’ per questo che è necessario che la sua amministrazione renda pubblici, senza ulteriori e incomprensibili indugi, l’indagine Espad sugli stili di vita dei giovani livornesi che era stata promossa nel 2018 su un campione della popolazione studentesca di età tra i 15 ed i 19 anni del Comune di Livorno.
Se come ipotizzo, emergesse una situazione livornese critica rispetto alla realtà toscana e nazionale, avremo un elemento importante per la costruzione di una ricetta.
Ma attenzione, non mi riferisco alla gestione delle problematiche emerse in Venezia qualche giorno fa.
Per quelle, alcuni treni sono partiti e fa benissimo il Sindaco ad esserne preoccupato, pur non avendone assolutamente alcuna responsabilità.
Mi riferisco ad un’attività di prevenzione che oggi, non può più essere effettuata come in passato alle superiori.
Bisogna avere il coraggio di dirci che c’è bisogno di lavorare su certe tematiche già alla scuola media; con progetti che, prima del discorso sulle sostanze e sull’alcol, rafforzino il legame educativo tra genitori e figli promuovendo per gli uni, come per gli altri, più fattori di protezione possibili.
E senza tralasciare di comprendere fino in fondo, il rapporto che i genitori stessi hanno con l’alcol, le sostanze illegali ed i farmaci”.