Movida, “la sorveglianza non può essere in nessun modo demandata ai privati”
"L'esercente costretto a tamponare le falle del sistema di sorveglianza"
CONFCOMMERCIO E CONFESERCENTI: LA SICUREZZA NON PUO’ ESSERE RESPONSABILITA’ DEGLI ESERCENTI
Confcommercio e Confesercenti si uniscono nel sottolineare, ferma restando la massima disponibilità a collaborare con prefettura, questura e amministrazione comunale in materia di sicurezza,
di come la sorveglianza non possa essere in nessun modo demandata ai privati.
“Confermiamo l’interesse e la sollecitudine sempre dimostrate dagli imprenditori di Livorno rispetto alla prevenzione degli atti criminali e dei disordini della malamovida.
Questi fenomeni impattano pesantemente sul sistema economico-sociale in quanto determinano una forte sfiducia nella sicurezza pubblica e causano un danno d’immagine alla città.
Su questo rassicuriamo la più attenta collaborazione” dichiarano all’unisono i direttori di Confesercenti Alessandro Ciapini e di Confcommercio Federico Pieragnoli.
“Altra cosa è la capacità degli imprenditori stessi di tamponare le falle del sistema di sorveglianza.
dagli anni della pandemia che ha fatto registrare perdite irrecuperabili negli introiti di impresa; le aziende hanno fatto fronte a investimenti nella sicurezza anti-contagio.
La guerra in Ucraina e gli aumenti fuori controllo dei costi energetici, oltre a quelli delle materie prime, rendono impossibile alle piccole imprese di effettuare ulteriori acquisti in telecamere di sicurezza.
Non dobbiamo mai dimenticare che la tassazione arriva al 70%, e che per molti imprenditori in questo frangente storico la questione è sopravvivere e restare aperti. Altri investimenti sono irrealizzabili”.