“No al Cubone”, cittadini dicono NO al progetto “Cittadella dello Sport alla Scopaia”
Livorno 14 marzo 2023 – “NO al CUBONE”, i cittadini dicono NO al progetto “Cittadella dello Sport alla Scopaia”
Da un gruppo di cittadini è nato il comitato “No al cubone”, queste le ragioni della sua costituzione ed i motivi per i quali sono contrari alla realizzazione della cittadella dello sport
In un’epoca di cambiamenti climatici in cui il suolo è stato dichiarato una risorsa “critica” per il futuro del pianeta e se ne raccomanda il minimo sfruttamento, l’amministrazione ha deciso di cementificare con un CUBO di 1776 metri quadrati, una costruzione di circa 40 metri per lato e alta 10 metri, in una zona verde del quartiere Scopaia.
Un’area mai edificata e mai interessata da fenomeni di urbanizzazione, quindi permeabile e utile filtro in caso di precipitazioni che già in passato, ma anche nel presente, hanno dato notevoli problemi di allagamento a tutta la via San Marino e ai piani interrati dei fabbricati prospicenti.
I cittadini contestano inoltre all’amministrazione il mancato coinvolgimento nel progetto, perché se è vero che la Scopaia, nonostante sia un quartiere relativamente giovane, ha avuto una cementificazione scellerata e mancano strutture e sportive e di socializzazione è anche vero che non è questo il modo per realizzarle.
Il CUBONE è l’ennesimo scempio.
Il progetto è “indoor”, cioè al chiuso, per 3 discipline (basket, volley e calcio a 5) con una capacità di contenere 300 persone tra atleti e spettatori e sarà dato in gestione a società sportive per campionati regionali con peggioramento traffico, della sicurezza stradale, della mobilità e della vita rionale.
E’ distante oltre 500 metri dal complesso scolatisco di Villa Corridi e quindi non risolve il problema della mancanza della palestra per la scuola.
I giovani hanno bisogno di fare sport e socializzare ma non con strutture indoor e con rette da pagare.
E’ vero che quel terreno anche dai vecchi piani regolatori era destinato a impianti sportivi ma non prevedeva certo strutture di cemento, dimensionate a livello cittadino, anonime, fuori misura e spersonalizzanti.
Chiediamo quindi al Sindaco e collaboratori:
una progettazione partecipata cioè che concordino PRIMA con gli abitanti dei vari rioni le strutture di cui loro sentono la necessità, puntando al recupero, alla riqualificazione dell’ esistente, e non al consumo del suolo, garantendo la NON cementificazione delle aree verdi.
Proponiamo una semplice riflessione…Si pensa realmente ad una migliore qualità della vita per i cittadini residenti?