Nogarin: Crisi economica, al più presto Stati Generali del Lavoro insieme a Piombino
Nogarin:”La nostra intenzione è quella di organizzare gli Stati Generali del lavoro e di farlo insieme a Piombino”
Consiglio Comunale di mercoledì 24 maggio
L’intervento del sindaco sul tema della crisi economica
Nogarin:”La nostra intenzione è quella di organizzare gli Stati Generali del lavoro e di farlo insieme a Piombino”
Livorno, 24 maggio 2017 – Organizzare quanto prima gli Stati Generali del lavoro per Livorno e Piombino con l’aiuto di tutte le forze politiche della città. E’ questo il cuore dell’intervento tenuto dal sindaco Filippo Nogarin in apertura dei lavori del Consiglio Comunale.
Ecco il testo integrale del suo intervento:
Care consigliere e cari consiglieri,
approfitto del sopralluogo che molti di voti hanno effettuato questa mattina presso i bacini di carenaggio, per parlare di un tema fondamentale quale quello del lavoro.
Lo sapete meglio di me, i dati sono impietosi: nella nostra provincia abbiamo 5.050 persone che sopravvivono grazie agli ammortizzatori sociali e altre 19mila che hanno dovuto ricorrere a strumenti di sostegno al reddito. Per contro abbiamo aziende che chiudono, lasciano la città, de localizzano e soprattutto non investono più in capitale umano.
Un’emergenza che rischia di travolgere tutti noi, singolarmente, se non saremo in grado di dare una risposta forte come collettivo.
Per questo stamattina sono qui a fare un appello a voi rappresentanti delle forze politiche attive in città.
Come ho preannunciato in occasione del Primo maggio, la nostra intenzione è quella di organizzare gli Stati generali del lavoro e di farlo insieme a Piombino. La crisi economica e industriale che stiamo vivendo non può né deve essere affrontata in maniera indipendente. I nostri territori sono molto simili, i nostri porti sono ora governati dalla stessa mano, e le problematiche con cui siamo costretti a misurarci sono le medesime.
Ecco il motivo per cui la nostra deve essere una risposta sinergica. Dobbiamo sederci tutti assieme attorno a un tavolo, istituzioni, sindacati, forze politiche e sociali. Senza pregiudizi di sorta e, mi auguro, senza indossare gli occhiali dell’ideologia.
E’ necessario ascoltarci reciprocamente e studiare soluzioni innovative per il rilancio del nostro territorio. Perché c’è un dato di fatto che io ritengo essere incontrovertibile: le ricette tradizionali non bastano più.
Prendete il caso dell’accordo di programma siglato il 20 ottobre del 2016 per il momento non sta dando i frutti sperati. E’ vero, il grosso dei 580 milioni di euro previsti sarà destinato alla Darsena Europa, ma per il resto la montagna sta partorendo il proverbiale topolino.
Do due dati, giusto per inquadrare la questione: attraverso il primo bado dei protocolli di insediamento verranno finanziate 7 imprese interessate a investire su Livorno, per un totale di 3,5 milioni di euro di contributi richiesti che determineranno la creazione di 22 nuovi posti di lavoro.
Un’inezia. Così come ben al di sotto delle aspettative è stato l’esito del bando promosso da Invitalia per la riqualificazione industriale della città.
Sono arrivate 12 domande per un totale di investimenti di 81,5 milioni di euro a fronte di un finanziamento di 53,8 milioni. I nuovi posti di lavoro previsti saranno 157, ma è bene ricordare che i milioni di euro a disposizione non sono 53, ma 10.
Per questo motivo la nostra intenzione domani è andare a ricontrattare i termini dell’Accordo di programma, inserendo all’interno anche la riattivazione immediata dei bacini di carenaggio che in un colpo solo potrebbero portare centinaia di posti di lavoro.
Ma abbiamo altre partite, magari più piccole che potrebbero contribuire a ridare un po’ di lavoro alla città. E penso a interventi che la Regione potrebbe sbloccare con un tratto di penna: la rotonda a Montenero ad esempio. I fondi ci sono già, l’intervento è stato già affidato. Sarebbe davvero sufficiente una decisione della giunta regionale per far partire i cantieri.
Così come una parziale boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dalla riqualificazione dell’ospedale stesso. E anche qui, basterebbe mettersi a un tavolo e ragionare su un progetto concreto, come più volte auspicato senza continuare di tentare di “impallinare” uno degli attori.
In entrambi i casi l’effetto sarebbe duplice: un beneficio per il lavoro e uno per i servizi ai cittadini.
Far ripartire l’occupazione, insomma, conviene a tutti. Per questo rinnovo l’appello iniziale fatto a tutti voi: lavoriamo insieme in vista degli Stati generali del lavoro tra Livorno e Piombino. Dal mio punto di vista il momento migliore per organizzarli è quello compreso tra il primo turno delle amministrative e il ballottaggio.
L’importante, è fare presto e fare bene.