Nogarin “Snobbato” Corsini rigetta la candidatura del Sindaco all’interno del Comitato di gestione del porto
Filippo Nogarin: La legge non è uguale per tutti.
C’è una legge per i sindaci e i politici targati Pd e una per tutti gli altri. Ne abbiamo avuto conferma dal presidente dell AP.
Filippo Nogarin: La legge non è uguale per tutti.
C’è una legge per i sindaci e i politici targati Pd e una per tutti gli altri.
Ne abbiamo avuto la conferma oggi quanto il presidente dell’Autorità portuale di sistema, Stefano Corsini, ha inviato una lettera con la quale rigetta la mia candidatura a rappresentante del Comune di Livorno all’interno del nuovo Comitato di gestione.
L’Autorità portuale ha giustificato il proprio rifiuto sottolineando di voler salvaguardare l’impronta tecnica e non politica di questo nuovo organismo, ma c’è una doppia contraddizione.
La prima è che la mia nomina è appunto tecnica, validata dalla giunta comunale solo dopo un attento esame del mio curriculum.
La seconda contraddizione è ancora più marcata: prima di me si sono autonominati alla stessa carica nel Comitato di gestione delle rispettive Authority sia il sindaco di Genova Marco Doria che la presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, Deborah Serracchiani.
In quel caso nessuno ha sollevato obiezioni, nonostante i loro curricula siano estremamente meno “tecnici” del mio: io sono un ingegnere aerospaziale e mi sono sempre occupato di logistica e portualità, tanto da ricoprire a tutt’oggi vista la mia esperienza appunto il ruolo di presidente di Anci Porti.
Doria invece è laureato in lettere moderne, mentre la presidente Serracchiani in giurisprudenza, con specializzazione in diritto del lavoro.
Il curriculum, insomma, è solo una scusa e dietro a questa decisione ci sono logiche tutte politiche.
Ciò che è ancora più grave, però, è che la nuova Autorità di sistema dimostri di voler proseguire sulla strada tracciata in passato. Quella che ha determinato una spaccatura tra il porto e la città, slegando i rispettivi destini economici e produttivi.
Questo era il senso della mia candidatura: quello di favorire il recupero di un rapporto sinergico tra Livorno e il suo porto. Avermelo impedito significa aver fatto una scelta politica che va nella direzione opposta.
Io però non intendo arrendermi senza combattere e impugnerò la decisione nelle sedi opportune e come Movimento 5 Stelle presenteremo un’interrogazione in parlamento in merito, per capire il perché di questo doppiopesismo.