Cronaca 8 Luglio 2021

Non una di Meno: “Ginetta è una donna uccisa dalla violenza maschile, non dal degrado”

non una di menoLivorno 8 luglio 2021

Non una di meno sul femminicidio di Ginetta trovata deceduta nella sua casa con una ferita alla testa il 3 luglio

Ginetta non è una sedia rotta, non è una lavatrice rugginosa, non è un cassonetto straripante.
Ginetta è una donna uccisa dalla violenza maschile, non dal degrado.

Ginetta viveva sicuramente una vita difficile, ma il suo è un femminicidio.

Inutile mascherarlo dietro qualcosa di diverso. La violenza di genere, la violenza maschile sulle donne è trasversale, può verificarsi in ogni ambiente, indipendentemente dal degrado, dalla fascia socio economica , dal gruppo etnico.

Perchè nasce dalla cultura patriarcale, dal sessismo che permea la nostra società, che la nutre e la riproduce nei suoi meccanismi essenziali, basati sul dominio dei corpi e sul suprematismo maschile.

Per questo è insopportabile che si utilizzi un femminicidio, quello di Ginetta, per parlare di altro, per spostare il focus sul degrado del quartiere in cui viveva, per gettare ombre sulla sua vita, per orientare il giudizio sulla sua condotta.

Non vogliano che il femminicidio di Ginetta, una storia di violenza sessuale, diventi una storia di disagio sociale, le cui responsabilità siano da ricercare , con una distorsione inaccettabile, nella sporcizia e nell’abbandono di un quartiere.

Certo, tutti hanno diritto a una casa decente, a un quartiere decente, ma non si possono mischiare i piani; quello che è successo, che è un episodio gravissimo di violenza sessuale non si risolve certo con l’ordine pubblico, le telecamere e lo svuotamento frequente dei cassonetti.

Non vogliano che il femminicidio di Ginetta venga strumentalizzato dalla passerella di politici e preti alla ricerca di facili consensi, che usano il corpo di una donna sfigurato da martellate per promettere passagi più frequenti dell’AAMPS.

Non vogliamo che il femminicidio di Ginetta sia utilizzato da chi vive nel quartiere per chiedere quegli interventi minimi che servono per dare a un contesto le caratteristiche di vivibilità.

Per questo non serve una donna ammazzata.

Non vogliamo che il femminicidio di Ginetta sia declassato, derubricato, ridotto ad una storia di ordinario degrado. Perchè è inaccettabile che ci siano femminicidi di serie A e di serie B. E’ inaccettabile che la reazione sia diversa, che la narrazione sia diversa quando ad essere uccisa è una studentessa modello oppure una ragazzina balorda ammazzata a San Lorenzo; quando si tratta di un’onesta madre di famiglia oppure quando si tratta di una donna dalla vita complicata che sta alla Guglia.

O vogliamo forse dire, come qualcuno sta dicendo a gran voce anche da alti scranni istituzionali, che alcune categorie sono da tutelare meno rispetto alla violenza di genere? le donne sì, ma le prostitute meno, meno ancora gli omosessuali, per niente le persone in transizione.

E’ questo che ci vuole dire chi stenta a definire femminicidio l’uccisione di Ginetta?

Vogliamo ripeterlo ancora una volta, noi, che ci sforziamo di non lasciare indietro nessuna- non una di meno- noi che vogliamo essere, come ne siamo capaci, il grido di tutte quelle donne che più non hanno voce: Ginetta è stata ammazzata dalla violenza maschile, non dal degrado.

Quello di Ginetta è un femminicidio.

Basta strumentalizzazioni, basta narrazioni tossiche della violenza, basta violenza!

Non Una Di Meno Livorno

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