Nuoto paraolimpico, altro record italiano per Passerini nei 100 m stile libero
La Toscana Disabili Sport si fregia di un altro record italiano grazie all’ottima performance di Pietro Passerini nella III Halloween Cup organizzata dalla Livorno Acquatics lo scorso 6 novembre nell’impianto della Bastia, che ha ospitato i campioni paralimpici in una kermesse per normodotati grazie alla disponibilità dell’organizzatore Stefano Franceschi.
Nei 100 stile libero, classe S4, categoria Juniores, Passerini (3 bronzi negli ultimi campionati italiani giovanili) ha battuto di 4 decimi il precedente record di Legrottaglie, dimostrando una maturità atletica eccezionale, considerato che il campione amaranto si è cimentato anche nei 50 stile libero, confermando il proprio tempo, e nei 50 rana, migliorandosi di ben 4 secondi.
Maturità ancor più meritevole di menzione, se si considera che l’atleta paralimpico ha cominciato a fare nuoto “seriamente” da poco più di un anno (e dimostra progressi inaspettati gara dopo gara) ed è contemporaneamente uno dei cardini indispensabili dei “Centaurs”, la squadra di basket in carrozzina della TDS che milita nel campionato di serie B nazionale, che quest’anno avrà inizio i primi di dicembre.
“Pietro è la dimostrazione di una forza di volontà unica ma senza mai perdere il sorriso. Lo afferma un’orgogliosa Eleonora Bologna, allenatrice e responsabile del settore nuoto della TDS
Si è voluto cimentare nel nuoto anche per l’amicizia che lo lega a Sofia Gagliardo Gurrieri e Tommaso Bertini (gli altri atleti della TDS in possesso di titoli e record italiani), trainato dai loro successi e da un sano spirito di competizione”.
“Una medaglia sul petto – interviene il presidente Maurizio Melis. – non tanto per via del risultato, perché ero felice per gli evidenti progressi del ragazzo anche senza vittorie o record, ma perché in questi risultati si evidenzia la maturità di ragazzi che sono con noi da tanti anni, avendo iniziato da piccoli a praticare lo sport paralimpico.
Maturità, crescita personale, potenziamento fisico, tutte componenti che si ottengono ‘divertendosi’ con lo sport e che sono finalizzate all’autonomia psicofisica e sociale degli atleti con disabilità.
Io sono orgoglioso che la TDS, costruita grazie all’apporto di tante persone e dei pochi sponsor che ci sostengono, riesca a dare a questi giovani i mezzi per la propria indipendenza. Le vere medaglie le ottengono nella vita di tutti i giorni”.