Cronaca 17 Marzo 2019

Nuova aggressione all’interno delle Sughere

E' avvenuta tra detenuti nella sala colloqui. La presa di posizione del sindacato CO.S.P

Livorno – Carcere delle Sughere, il CO.S.P (Coordinamento Sindacale Penitenziario) sollecita interventi dopo ennesima l’aggressione, conseguenza stavolta di un litigio tra detenuti extracomunitari nella sala colloqui. “Chi ci rimette è sempre lo stesso poliziotto colpito in precedenza dal lancio della  caffettiera”.

 

Dopo la denuncia della Federazione sindacale del Co.s.p. sulla inaudita aggressione  compiuta ai danni  di un poliziotto penitenziario colpito violentemente alla testa con uno sgabello anticipato da altro episodio di violenza subito dal lancio di una caffettiera sulla testa  colpito da un detenuto del carcere di Livorno non nuovo a simili azioni,nella giornata odierna,si è dovuto fare ricorso nuovamente al medico di Guardia della Locale Infermeria,per situazioni derivanti da operazione di servizio. I fatti: Sarebbe accaduto oggi 16.03.2019 nella tarda mattinata nel carcere delle Sughere, il penitenziario Livornese, fronte caldo nel panorama carcerario nazionale afflitto da enormi criticità e disagi a cui è costretto a far fronte lo scarso personale addetto alla sicurezza in particolare quello previsto nel reaprtino dei Colloqui, certamente sottodimensionato nel numero di addetti previsti, che a causa di probabili vecchie ruggini tra due detenuti di origine nordafricana, gli stessi,   hanno creato il panico tra i presenti, altri detenuti e familiari degli stessi tra cui donne e bambini che si sono trovati di fronte una scena raccapricciante vista l’inaudita violenza  trai due contendenti reclusi,in quella stanza divampata. Ad averne la peggio uno dei contendenti (detenuto) finito in ospedale per i traumi riportati e un assistente capo coordinatore della Polizia Penitenziaria  che nel  tentativo di dividerli,al fine di evitare il peggioramento della situazione,  subiva un live infortunio al braccio. La Federaizone Sindacale Co.S.P.  è più volte intervenuta,anche  con azioni di  pubblica protesta in ordine alle ben note carenze strutturali e organizzative del complesso penitenziario Livornese di recente visitato da Parlamentari del Governo in carica, all’interno del quale si registra, secondo la Federazione Sindacale Co.S.P., uno stentato riconoscimento dei diritti sindacali. Oggi l’ennesimo grave episodio ai danni della Polizia Penitenziaria. A denunciarlo è il leader del Sindacato Autonomo Domenico Mastrulli.

Coloro che gestiscono la “vita detentiva” di soggetti particolarmente problematici e non solo, si assumano una buona volta la responsabilità di quanto successo! 

All’Agente,nuovamente  infortunato,dopo il rientro in servizio a causa di precedente grave aggressione con pounti di sutura sulla testa,  sono andate le note di solidarietà espresse dal Segretario Generale Nazionale Mastrulli e dal Segretario Interregionale della Toscana-Umbria, Santo Di Pasquale, subito sinceratesi delle condizioni di salute e per partecipare la vicinanza del Co.S.P.- Ci auguriamo provvedimenti disciplinari e penali esemplari nei confronti di chi si è macchiato oggi di grave, vile, gratuito gesto criminale in un luogo, quello del reparto colloqui, dove dovrebbero viversi momenti di vicinanza,familiarità e gesti di reinserimento nel contesto sociale pubblico(Sala Colloqui parenti e familiari)  così come previsti dall’ordinamento penitenziario.

Il Coordinamento sindacale penitenziario per conto della segreteria interregionale Toscana-Umbria a firma di Santo Di Pasquale in una nota che sarà inviata al Provveditore dottor Antonio FULLONE di Firenze, sarà richiesto  quali provvedimenti disciplinari sono stati adottati nei confronti del detenuto e quali strumenti sono garantiti al personale per tutelare l’integrità fisica, le condizioni di sicurezza  e l’incolumità di chi quotidianamente  è chiamato a svolgere un duro servizio sempre più oneroso”.

Il sindacato nel sollecitare l’immediato allontanamento degli autori della rissa e  dell’aggressione in altra struttura penitenziaria, ricorda la circolare emanata dal Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Franco Basentini che prevede esplicitamente il “trasferimento in altri istituti per gravi motivi di sicurezza di detenuti responsabili di aggressioni, anche solo tentate, agli agenti di polizia penitenziaria, al personalesanitario, agli operatori e altri detenuti”.