Cronaca 11 Gennaio 2025

Nuovo codice della strada e consumo di alcolici, Confcommercio registra diminuzione nelle vendite

Nuovo codice della strada e consumo di alcolici, Confcommercio registra diminuzione nelle venditeLivorno 11 gennaio 2025 Nuovo codice della strada e consumo di alcolici, Confcommercio registra diminuzione nelle vendite

Confcommercio: Diminuzione nelle vendite di alcol ma nessun allarmismo in ristoranti e pub livornesi

A quasi un mese dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi nella città di Livorno e nella sua provincia si mostra sereno. Nonostante le iniziali previsioni di un possibile calo delle vendite di vino e alcolici, le prime settimane di gennaio raccontano una storia diversa, caratterizzata da prudenza e adattamento da parte dei consumatori, ma anche di un persistente desiderio di convivialità e buon vivere.

“Non dobbiamo creare allarmismo,” afferma Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Livorno. “Il nuovo Codice della Strada, rispetto alle vecchie norme, non apporta alcuna modifica ai limiti del tasso alcolemico consentito: quello che era possibile bere prima è consentito anche oggi. La differenza sono le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza e una maggiore attenzione ai neopatentati”.

“I cittadini”, continua Pieragnoli, “sembrano aver maturato una maggiore consapevolezza sui rischi connessi alla guida in stato di ebbrezza. Nei ristoranti, pub e locali di Livorno si osserva infatti una tendenza positiva: molti clienti stanno scegliendo di farsi accompagnare a casa da chi non beve, di prendere un taxi o, nel caso di distanze ridotte, di tornare a piedi. Una prudenza che non solo contribuisce alla sicurezza stradale, ma che dimostra anche un senso di responsabilità crescente”.

In effetti, diversi ristoratori della provincia hanno notato un cambiamento nelle abitudini dei clienti. “Alcuni tavoli saltano i vini, specialmente i clienti di passaggio che sono in viaggio”, riferisce un operatore. Un altro esercente commenta: “Molte meno persone bevono vino anche da noi e ancora meno il ponce”. C’è chi sottolinea che “pochi prendono una bottiglia di vino, al massimo un calice”, a dimostrazione di una scelta orientata alla moderazione e alla sicurezza.

Uno degli strumenti principali per sensibilizzare sia gli operatori che i consumatori sul corretto approccio al consumo di alcol è la “Guida al servizio per un consumo consapevole di bevande alcoliche” predisposta da Fipe Confcommercio. “Questa guida”, spiega Pieragnoli, “fornisce indicazioni chiare e sintetiche sulle normative da rispettare. In particolare, gli operatori del settore devono garantire un servizio responsabile: informare i consumatori sui rischi legati all’alcol, avere a disposizione le tabelle alcolemiche con i principali sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica nel sangue, monitorare le quantità di alcol servite, in modo da prevenire situazioni pericolose. Obblighi a cui la maggior parte di gestori e addetti dei nostri pubblici esercizi già adempiono, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione che abbiamo attuato negli anni passati”.

Le tabelle sono obbligatorie per tutti i locali che restano aperti oltre le ore 24.00 e sono fondamentali per sensibilizzare i consumatori sui sintomi associati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica. Indicano anche la quantità di alcol necessaria per superare i limiti di legge, aiutando i clienti a monitorare il proprio consumo di bevande alcoliche.

“Le preoccupazioni sulle possibili ripercussioni economiche per il settore, pur fondate, nel medio periodo potrebbero affievolirsi” conclude Pieragnoli. “Il consumo responsabile è pienamente compatibile con l’esperienza di convivialità che la ristorazione offre, e i nostri esercenti stanno rispondendo con soluzioni pratiche per aiutare i clienti a rispettare la legge senza compromettere il piacere di un buon calice di vino”.

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