Aree pubbliche 7 Settembre 2023

Nuovo ospedale di Livorno, presentato ufficialmente il progetto vincitore dello studio Rossiprodi

Livorno 8 settembre 2023 – Nuovo ospedale di Livorno, presentato ufficialmente il progetto vincitore dello studio Rossiprodi

E’ stato presentato ufficialmente, nella sede della Provincia – alla presenza di molto professionisti della sanità livornese, dei rappresentanti del comitato di partecipazione e dei sindacati – il progetto vincitore del nuovo ospedale di Livorno elaborato dallo studio Rossiprodi di Firenze.

“Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani afferma:

“Il nuovo ospedale che sarà realizzato a Livorno mi rende molto orgoglioso.

La città più popolosa della costa toscana, da sempre straordinariamente dinamica da un punto di vista sociale, economico e produttivo con il suo porto, ha bisogno di un ospedale all’altezza, con quei servizi adeguati che attraverso la sanità pubblica vogliamo offrire ai cittadini.

Il progetto selezionato dal concorso di idee è a mio giudizio molto articolato e funzionale e oltretutto si inserisce con armonia nel contesto urbano, con il parco Pertini da una parte e l’asse viario verso Livorno dall’altra.

Per la Regione Toscana significa uno sforzo economico notevole, con un investimento di 195 milioni di euro con altri 40 circa per gli arredi.

Un nuovo ospedale a Livorno garantirà un più esaustivo rispetto del dettato costituzionale sul diritto fondamentale dell’individuo e della collettività alla salute.

Mi preme esprimere apprezzamento, per l’impegno profuso, al sindaco di Livorno Luca Salvetti, alla direttrice generale dell’azienda USL toscana nord ovest Maria Letizia Casani e alle rispettive strutture amministrative e tecniche”.

L’assessore regionale al diritto alla salute e alla sanità Simone Bezzini evidenzia:

“Il nuovo ospedale si inserisce a pieno titolo nel contesto della nuova Livorno, spesso sottovalutata nonostante sia, per densità di popolazione e per infrastrutture, la seconda città della Toscana”.

Nel suo intervento l’assessore Bezzini ha anche voluto rimarcare il valore sociale del servizio sanitario:

“La giornata di oggi è importante per il mantenimento e il consolidamento della sanità pubblica, che rischia sempre di più di essere smantellata.

Non dimentichiamo, inoltre, che se la Toscana si colloca ai vertici dei sistemi sanitari regionali lo dobbiamo principalmente agli operatori che in questi anni, nonostante le difficoltà, hanno garantito – e continuano a farlo – una sanità di qualità.

Sicuramente stiamo vivendo un momento complesso, per questo stiamo lavorando con convinzione per mantenere e migliorare il servizio sanitario pubblico: la costruzione del nuovo ospedale, una struttura che sarà al passo con i tempi, va in questa direzione.

Altre sfide ci attendono, anche per la sanità territoriale, ma siamo pronti ad affrontarle”.

Il sidaco di Livorno Luca Salvetti dichiara:

“Ringrazio tutti i soggetti che in vario modo hanno contribuito a portare avanti questo percorso, per arrivare a realizzare un’opera fondamentale per il futuro della sanità cittadina e non solo.

Ricordo come eravamo messi a cavallo tra il 2018 e il 2019 sul fronte nuovo ospedale: si parlava di una struttura non meglio definita di sette piani che sarebbe stata collegata all’interno dell’attuale ospedale, andando a sventrare tutto quanto, impattando pesantemente sulle attività in corso.

Da quel momento è iniziato un percorso diverso che ha portato al primo risultato che abbiamo visto oggi.

Abbiamo infatti potuto capire, anche grazie ad alcuni video, come sarà il nuovo ospedale: bello, funzionale, con la capacità di essere elastico e in linea con le diverse esigenze che emergeranno.

Sarà inoltre ben inserito nel tessuto urbano, tenendo conto anche dell’importanza del verde, della mobilità e di tanti altri aspetti rilevanti legati alla vita della città. Per Livorno si tratta di un nuovo modello di sanità.

Quello di oggi è uno snodo ed è quindi importante il tempo che abbiamo di fronte a noi”.

La direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani sottolinea:

“La presentazione di oggi – ha sottolineato è un obiettivo importante che abbiamo raggiunto tutti insieme, per questo voglio ringraziare i nostri tecnici, i progettisti e i componenti delle due commissioni per la professionalità e la competenza che hanno dimostrato in tutti questi mesi.

Un ringraziamento particolare al sindaco di Livorno Salvetti, al presidente Giani e all’assessore Bezzini che oltre ad onorarci della loro presenza, ci hanno sempre sostenuto e affiancato nel percorso che ci ha permesso di giungere al progetto di fattibilità tecnico-economica che abbiamo presentato oggi.

Da ora partiranno gli incontri per la partecipazione con i nostri professionisti sanitari, gli stakeholder e la popolazione. E’ un impegno forte che ci siamo assunti.

Ricordo che Livorno è l’unica grande città del nostro territorio a non avere ancora a disposizione un ospedale nuovo, in cui sia garantita l’applicazione dei moderni processi di diagnosi e cura dei pazienti. Il nostro obiettivo è dunque quello di mettere a disposizione della comunità livornese un ospedale sicuro, efficiente, accogliente e che faciliti il lavoro degli operatori.

Si tratta di un’occasione unica per dotare questa città di una nuova struttura che risponda, dal punto di vista tecnologico e architettonico, alle esigenze di una medicina in continua e rapida evoluzione. Sarà una grande struttura ospedaliera che lavorerà in rete con gli altri ospedali di area vasta.

Vorrei evidenziare anche l’impegno costante del direttore del presidio ospedaliero di Livorno Luca Carneglia e del RUP del progetto Riccardo Casula, che sono anche tra i protagonisti del percorso di partecipazione che stiamo avviando. Grazie anche alla Provincia che ha ospitato questa presentazione”.

 

Il professor Fabrizio Rossiprodi ha quindi presentato il progetto del nuovo, ospedale, basato su alcuni principi fondamentali.

 

Il City Hospital. 

Il progetto punta alle relazioni con il quartiere, superando l’idea di recinto della funzione sanitaria, integrando il parco e il contesto in termini attivi, secondo la filosofia del city-hospital e recuperando alcuni frammenti della memoria storica della fabbrica Pirelli.

La posizione centrale, la hospital street interna, i servizi aperti alla città, la permeabilità progressiva delle parti e il potenziamento del parco costituiscono un vero e proprio brano di città e non una tipologia chiusa e ostile.

Il Parco Pertini viene rigenerato e ampliato, con interventi diretti di restauro delle aree verdi oggetto di tutela e l’aggiunta di nuove aree verdi orientate al benessere in tutte le sue sfaccettature.

Per occupare meno territorio l’edificio è molto compatto, ma viene articolato e sfrangiato ai suoi limiti per attenuarne l’impatto visivo sia dal parco, che dalle circostanti residenze.

Per ridurre ulteriormente l’impatto – come succede lungo la Venezia – viene differenziato il blocco dei due piani di base dallo sviluppo dei due piani successivi.

L’ospedale ecologico.

Il nuovo organismo sorge ai margini del parco e si presenta come una struttura verde, coperta da un manto verde, come se virtualmente il parco si fosse adagiato sopra di esso.

Terrazze e coperture saranno attrezzate a paesaggio, anche con giardini curativi.

Le ricerche dimostrano l’abbreviazione dei tempi di cura, quando il paziente percepisce spazi verdi, luce e scene di vita organica e naturale.

Nelle degenze i letti guardano all’esterno o al parco, le terapie intensive sono dotate di luce naturale, gli spazi per gli studi medici e il personale sono dotati di terrazze per il relax o per proseguire le attività anche all’aria aperta:

centrale è l’attenzione al benessere di personale e pazienti, secondo un principio di umanizzazione.

Ma la struttura è anche molto sostenibile, per la grandissima dotazione di fotovoltaico, di energie rinnovabili, per l’attenzione alla luce naturale, la conservazione dell’acqua piovana, l’impego di materiali di riciclo nella costruzione e nelle nuove sistemazioni e per l’integrazione con sistemi di mobilità dolce e limitazioni al traffico veicolare.

L’ospedale efficiente e per le persone.  

L’efficienza delle cure è garantita dalla struttura compatta e razionale, flessibile, dalle relazioni ottimizzate fra i reparti, da percorsi brevi, da tanta tecnologia e da un principio organizzativo di tempo-dipendenza e di flessibilità delle parti.

Ma l’ospedale deve essere anche un luogo vivibile per i pazienti e rassicurante, perché si possano sentire presi in carico.

Anche per il personale è stato progettato un ambiente accogliente con luce, verde e spazi di relax, di confronto e collaborazione con gli altri operatori: migliori condizioni di lavoro del personale si riflettono su una maggiore attenzione alla qualità delle cure per i pazienti.

I principi dell’universal design hanno ispirato la totale assenza di barriere.

La chiarezza dell’impianto distributivo e della aggregazione delle aree funzionali, la distinzione delle parti e dei flussi per tipologie, accrescono l’orientamento da parte di tutti i soggetti presenti nella struttura. A questo si aggiunge un sistema di wayfinding.

L’ospedale per processi. 

L’edificio si compone di una piastra basamentale per servizi, disposta su tre livelli, sopra la quale è collocato un corpo di degenze di forma articolata organizzato su due livelli (Piani secondo e terzo).

La struttura è organizzata in quattro ambiti:

l’area dell’Emergenza, l’area Chirurgica, l’area Medico Oncologica e l’area Materno infantile – con la novità di ottimizzare le sequenze delle azioni diagnostiche e terapeutiche scomponendo parzialmente le aree funzionali dei servizi (diagnostica immagini, ambulatori strumentali, blocco operatorio) in modo da creare dei “blocchi/poli” con condivisione di personale e attrezzature, così da mettere realmente al centro il paziente, portando le risorse in posizioni tale da ridurne gli spostamenti e ottimizzare la sequenza delle azioni cliniche.

Perciò il nuovo blocco si aggrega attorno a tre direzioni principali:

1) Direzione verticale – quella dei processi – favorisce lo svolgersi del processo diagnostico-terapeutico-assistenziale, con spostamenti verticali di pazienti più brevi possibili.

2) Direzione orizzontale N-S – quella della tempo-dipendenza – è studiata in ragione della tempo-dipendenza dell’atto diagnostico-terapeutico-assistenziale, per la quale la rapidità di inquadramento e di trattamento “fa la differenza”. A nord le aree per il momento acuto della patologia in emergenza/urgenza (sia diagnostico che interventistico) e, progredendo verso sud, si trovano le aree di degenza intensiva e sub-intensiva, ordinaria e riabilitativa.

3) Direzione orizzontale E-O – quella delle relazioni – dispone a est tutte le aree a maggior afflusso di utenza esterna e dei visitatori e a ovest quelle riservate all’attività clinica in ricovero continuativo e al personale medico: nella parte a est si troveranno le attività di accesso, accoglienza, attesa e trasferimento delle notizie mediche all’utenza; al centro l’esecuzione dell’atto clinico; a ovest l’analisi dei dati, la refertazione, le attività di approfondimento medico scientifico, il confronto multidisciplinare.

Per gli approvvigionamenti dei materiali e gli smaltimenti è stato previsto un vero e proprio Polo Logistico al piano interrato con relativo piazzale di servizio, con un sistema tridimensionale di percorsi su sede dedicata che alimenta tutti i piani dell’edificio.

L’ospedale dell’igiene.

Seguendo il lean thinking il progetto si è sviluppato tenendo conto dei processi organizzativi tipici delle diverse piattaforme produttive, puntando alla creazione di valore e alla riduzione degli sprechi e, contemporaneamente, delle problematiche inerenti la prevenzione delle infezioni, individuando così un layout con riduzione dei tragitti, separazione dei percorsi, ambienti filtro, presidi di igiene, accorgimenti per gli eventi pandemici e infettivi, flessibilità strutturale, ecc.

E’ prevista inoltre una netta separazione dei percorsi orizzontali e verticali dell’utenza esterna-visitatori da quelli per i pazienti ricoverati-personale sanitario e da quelli del trasporto dei materiali, oltre al flusso separato per i pazienti infettivi.

L’ospedale delle tecnologie. 

Gli impianti adottano le più aggiornate tecnologie e sono stati concepiti per ottenere ambienti funzionali, confortevoli e sicuri, ma anche per raggiungere elevati standard di affidabilità di esercizio, sostenibilità ambientale, flessibilità di impiego, così da consentire all’ ospedale di essere un organismo resiliente. Le strutture sono concepite per integrarsi con gli elevati standard architettonici, funzionali e di efficienza energetica, mirando al tempo stesso ad un’ottimizzazione di costi e tempi di costruzione, oltre a un’elevata flessibilità per le possibili variazioni future, in termini di redistribuzione degli spazi interni e delle reti impiantistiche.

DATI DEL PROGETTO

SL: 88.500 mq

Posti Letto (totali): 488

Posti Letto (high care): 344

40% p.l in camere singole

 

Ha partecipato alla presentazione nella sede della Provincia di Livorno anche il consigliere regionale Francesco Gazzetti.

 

 

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