Nuovo ospedale, “I Rosiconi” rispondono a Giani
Livorno 4 luglio 2025 Nuovo ospedale, “I Rosiconi” rispondono a Giani
Tenerini, Guarducci, Amato (FI): “Rosiconi? No caro Giani, siamo cittadini indignati che non si fanno prendere in giro”
“Il presidente Giani ci ha definito “rosiconi”. Ma di cosa dovremmo rosicare?
Di un ospedale nuovo promesso da decenni e ancora non realizzato?
Di una struttura attuale che casca letteralmente a pezzi, perché vetusta, logora e inadatta?
Di reparti svuotati di personale sanitario e posti letto, con una sanità al collasso?
Di liste d’attesa infinite, dove la salute dei cittadini si misura in mesi, se non anni?
Di una medicina territoriale che non esiste, e che intasa i pronto soccorso fino allo stremo?
Del buco di bilancio da oltre 400 milioni che la Regione Toscana ha causato nella sanità pubblica e che oggi viene colmato mettendo le mani in tasca ai cittadini toscani con l’aumento dell’IRPEF?
Giani è chiaramente confuso, vive una realtà che purtroppo non vivono i toscani, “colpevoli” di essere cittadini di una Regione dove un presidente annuncia e poi disattende.
Forse, più che i contenuti delle nostre denunce, al presidente Giani dà fastidio che facciamo il nostro mestiere: l’opposizione. Quella vera. Quella che non si limita a parlare, ma vigila, controlla, incalza. E lo fa su un tema che dovrebbe stare a cuore a tutti: la salute dei cittadini.
Nel 2024, durante la campagna elettorale, ci è stato raccontato che l’ospedale di Livorno sarebbe stato finanziato con soldi della Regione, quindi della fiscalità toscana. Una volta rieletto il sindaco Salvetti, i fondi regionali sono magicamente scomparsi – nessuno ci ha mai detto dove siano finiti – e il progetto è stato affidato all’INAIL.
Da lì, il consueto teatrino:
– progetto atteso per aprile → niente.
– spostato a fine giugno → ancora niente.
– ora si ipotizza una posa della prima pietra nel 2026, ma con le mani avanti: “se ci saranno intoppi, non è prevedibile”.
Tradotto: si parla ancora del nulla.
Noi non siamo rosiconi, siamo cittadini preoccupati, indignati, consapevoli. E nel caso non fosse ancora chiaro, noi da INAIL non possiamo pretendere alcuna accelerazione finché non sarà completato l’iter progettuale e autorizzativo.
Finché la Regione non consegnerà le carte, INAIL nulla può. E quindi noi nulla possiamo.
Chi oggi è inadempiente sta nei palazzi regionali di Firenze, sta nei corridoi della sanità toscana, sta nei comunicati elettorali che durano il tempo di un applauso.
E a conferma che abbiamo ragione, basterebbe guardare il silenzio tombale del presidente Giani e del sindaco Salvetti sui clamorosi ritardi delle Case di Comunità. Nessuna risposta, nessuna giustificazione. Solo silenzio. Un silenzio che parla da solo.
E poi, diciamolo: noi parliamo per atti, non per slogan. La politica seria fa così. E sono tanti gli atti che Forza Italia ha depositato – in Regione, in Comune, a Livorno – per ottenere risposte vere. Ma dai palazzi arriva solo qualche dichiarazione confusa a mezzo stampa. Di risposte formali, scritte, istituzionali, nemmeno l’ombra. E questo la dice lunga.
Forza Italia continuerà a vigilare, incalzare e denunciare.
Perché la sanità non è propaganda, è un diritto.
E noi, caro presidente Giani, non ci rassegniamo all’idea che l’unica cosa che funzioni sia la comunicazione del nulla.
On. Chiara Tenerini – Deputata di Forza Italia
Alessandro Guarducci – Consigliere comunale FI Livorno
Elisa Amato – Segretaria cittadina FI Livorno