Nuovo ospedale, la nota del PD Colline
Livorno 10 luglio 2020 – La nota del direttivo del PD Colline sul nuovo ospedale:
Nella concatenazione seriale delle vicende del nuovo ospedale di Livorno, alcuni punti ci sembrano incontestabili.
Livorno è l’ultima città della Toscana ancora priva di un ospedale di concezione recente e moderna.
Livorno potrebbe però avere il primo ospedale d’impostazione post Covid della regione.
L’emergenza e l’epidemia ci hanno infatti dimostrato drammaticamente l’estrema importanza e la centralità di un sistema sanitario pubblico, universale, dotato di strutture sufficienti, moderne ed efficienti, nell’interesse e per la cura di tutti i cittadini, nessuno escluso.
Dopo una lunga, ben nota storia di ipotesi progettuali abortite, è bastato l’annuncio dell’ultimo progetto di ospedale nuovo per scatenare subito feroci polemiche.
Questo nonostante la nuova versione presenti alcuni, non secondari, vantaggi: finanziamento interamente pubblico; minor impatto visivo dell’edificio; tempi di costruzione più rapidi; cantiere che non interferisce con l’operatività degli attuali padiglioni.
Ora, è giusto che i tanti aspetti di una nuova e così importante opera siano ben approfonditi prima di dare il via all’iniziativa:
si tratta di aspetti strutturali (come sarà l’edificio); urbanistici (dove sarà l’edificio); sanitari (cosa ci sarà nel nuovo ospedale); organizzativi (come e con quali modalità si accederà);di mobilità (da dove si arriverà e con quali mezzi); finanziari (quanto costerà e da dove verranno le risorse). Tutti aspetti che saranno valutati nel percorso partecipativo che il Comune ha già programmato.
Quello che invece non comprendiamo è l’atteggiamento di opposizione “a prescindere” assunta da alcune forze politiche, che stanno replicando un vizio antico, vale a dire l’attacco a testa bassa, il fuoco di sbarramento. Non il ragionato contributo d’idee, non l’incentivo al miglioramento, non la disamina anche critica dei vantaggi e degli svantaggi, ma la voglia dell’affossamento del progetto, la rincorsa allo strumento del contrasto duro e puro per uccidere un’iniziativa prima ancora che nasca e prenda forma compiuta.
Perché? Per chi?
Sicuramente, per dimostrare un potere politico d’interdizione che va ben oltre il risultato delle urne. Quindi per lucrare in termini di ritorno d’immagine e di consenso, cosa che, in prossimità delle elezioni regionali, non guasta mai (almeno secondo alcuni).
Ma anche per il bene della cittadinanza? Anche nell’interesse di chi avrebbe diritto a essere curato in una struttura sanitaria di recente concezione? Ci pare di no.
Se questo atteggiamento di pregiudiziale ostilità verso le innovazioni, non sarà superato, esistono concreti rischi per il futuro della sanità livornese e per il generale sviluppo della città.
C’è il rischio che il tempo delle polemiche sia infinito e che, nel frattempo, si continui a curare un’intera comunità in una struttura vecchia, fatiscente ed inadeguata per i tempi attuali e per le sfide che attendono anche la sanità livornese del futuro.
Ma, più in generale, c’è il rischio che trionfi la demagogia. Che prevalga una politica disinteressata alla soluzione dei problemi, interessata invece ad usare ogni difficoltà, ogni criticità come sgabello di ambizioni particolari. Col risultato finale di danneggiare tutta la comunità.
Abbiamo allora bisogno di un sussulto di orgoglio per affermare che la necessità di realizzare la nuova opera è molto superiore al rumore della polemica sterile, sulla quale qualcuno crede di lucrare un vantaggio personale a scapito di tutti e di tutto.
Plaudiamo invece – come Circolo con insistenza territoriale nella zona della nuova opera – all’approfondimento di ogni questione sollevata da un progetto ancora in fase di elaborazione e nel quale molti benefici dipenderanno dalle soluzioni che i politici ed i tecnici sapranno individuale ed adottare. Ed è intorno a questi temi che auspichiamo la partecipe attenzione di tutti i cittadini ed un approfondito, doveroso dibattito istituzionale.
Ci ripromettiamo quindi di seguire passo dopo passo l’evoluzione dell’intero progetto e di tornare periodicamente a parlarne, proprio per dare massima diffusione alle discussioni ed alle decisioni che saranno adattate sugli aspetti sensibili della vicenda.