Aree pubbliche 25 Febbraio 2023

Nuovo ospedale, “Un piano urbanistico non è colorare una mappa”

i consiglieri del Gruppo Misto, l'Ing Borrelli e l'Arch. BertelliLivorno 25 febbraio 2023 – Nuovo ospedale, “Un piano urbanistico non è colorare una mappa”

Un Piano urbanistico non è colorare una mappa. E’ un analisi approfondita degli impatti che una scelta procura al territorio, delle compatibilità consentite dalle condizioni dei luoghi, della verifica del rispetto di standards e dimensionamenti prescritti da leggi dello Stato.

Nulla di tutto questo è avvenuto per la Variante al Parco Pertini.

Lo studio degli impatti è stato sconsideratamente ristretto, riducendo la portata delle trasformazioni.

La non assoggettabilità a VAS è consentita sulla base di un Documento preliminare che ha parzializzato la dimensione dell’operazione urbanistica.

L’operazione complessiva non si limita, infatti, al semplice trasferimento del presidio ospedaliero.

Come giustamente prefigura l’Accordo di programma, a quel trasferimento dev’essere aggiunto il fortissimo incremento di funzioni e d’attività che saranno ospitate nei padiglioni storici che si liberano.

L’impatto su quel pezzo di città, urbanistico e ambientale, deriverà dunque dalla sommatoria dei carichi che saranno prodotti anche dalle tantissime strutture pubbliche che s’insedieranno negli immensi volumi svuotati e si sovrapporranno al nuovo ospedale, generando una grande concentrazione di servizi al cittadino.

Ciò porrà ineludibili problemi di equilibrio territoriale e d’inquinamento.
A titolo d’esempio, ecco due delle numerose conseguenze:

l’ipotesi di variante incrementerà esponenzialmente il traffico e, soprattutto, richiederà soste e parcheggi, migliaia e migliaia di posti auto pertinenziali e pubblici, che non sono discrezionali ma prescritti dalle normative. Mentre, al contrario, la nuova configurazione cancella quella poca disponibilità oggi esistente;

i numerosi manufatti sotterranei andranno a modificare gli assetti delle falde, a interferire con lo scorrimento del rio Riseccoli che, pur definito fogna bianca, è linea di compluvio nella quale affluiscono in modo repentino le acque di pioggia di un vasto bacino territoriale. E spesso esonda con allagamenti di strade e scantinati.

L’approvazione del Piano, è dunque un atto politico irragionevole, la manifestazione d’una cultura urbana retrograda, tecnicamente impropria. Altro che transizione ecologica!
Un atto col quale sono rinviate alla redazione del progetto edilizio tutte le risposte a problematiche irrisolvibili, pur se connesse proceduralmente alla fase urbanistica.
Come a dire: il Comune ha sbolognato alla ASL le responsabilità d’un futuro fallimento.

Lo dichiarano i consiglieri comunali Costanza Vaccaro e Gianluca Di Liberti, Vito Borrelli e Leonardo Bertelli

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