“O la casa o il reddito di cittadinanza”. Se hai un tetto niente sussidio
Pensioni e reddito: servirebbero almeno 15 miliardi, ma la coperta è corta, ce ne sono solo 10 e vanno spartiti
Italia, Governo – O la casa o il reddito di cittadinanza: non ci sarà reddito di cittadinanza per chi possiede una casa di proprietà.
Tra le ipotesi allo studio dei 5 stelle, per non tradire la promessa elettorale del reddito di cittadinanza c’è appunto quella di escludere dal sussidio chi ha già un tetto sotto il quale vivere.
Da una parte c’è la Lega con la riforma della Fornero alla quota 100, dall’altra il Movimento 5 Stelle con il reddito di cittadinanza che per dare un sostegno a chi vive sotto la soglia di povertà. Il tutto dovrebbe costare come minimo 15 miliardi. E invece la coperta è corta e le due forze politiche del governo giallo verde devono spartirsi al massimo dieci miliardi
Da qui secondo La Stampa l’ipotesi clamorosa di riservare il reddito di cittadinanza solo a chi non ha la casa di proprietà e di rivedere il peso del numero dei figli a carico (Un passo indietro se si considera che invece il governo Gentiloni aveva garantito il cosiddetto Rei, reddito d’inclusione anche per le persone che potevano essere proprietarie di un appartamento, fissando semplicemente il requisito a un Isee di 6000 euro).
L’altra nota ipotesi è quella di escludere tutti i “non italiani”, proposta che però potrebbe evidenziare problemi di costituzionalità. Così facendo si escluderebbe un cospicuo 30% di possibili beneficiari. Ma la platea, per non cadere nella discriminazione e in una tempesta di ricorsi, dovrebbe in teoria includere tutti i cittadini europei e forse anche chi ha regolare diritto di residenza.