“OKkio alla salute” dei bambini, i risultati dell’indagine 2016
Un bambino toscano su 4 è in eccesso di peso, poco più di 3 su 5 fanno una colazione sana, solo 3 su 10 fanno un’attività fisica sufficiente. Sono alcuni dei risultati dell’indagine “OKkio alla salute” edizione 2016, la quinta dal 2008, presentati stamani dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme a Giacomo Lazzeri, del Dipartimento di medicina molecolare e dello sviluppo dell’Università di Siena.
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“OKkio alla salute” è un’iniziativa nata dalla collaborazione tra scuola e sanità, con lo scopo di raccogliere, attraverso l’utilizzo di metodologie e strumenti standardizzati, informazioni su situazione nutrizionale, alimentazione e attività fisica dei bambini delle scuole primarie, al fine di promuovere comportamenti salutari. Il sistema è stato promosso nel 2008 nell’ambito del programma nazionale “Guadagnare salute” dal ministero della salute in raccordo con il ministero dell’istruzione, università e ricerca. Per la Toscana, fa riferimento al programma “Guadagnare salute in Toscana: rendere facili le scelte salutari”, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana.
Gli operatori sanitari sono andati nelle scuole e hanno pesato e misurato l’altezza di un campione rappresentativo di 1.903 bambini delle classi terze (8-9 anni). Bambini e genitori hanno risposto ad alcune domande su abitudini alimentari e attività fisica quotidiana, che hanno consentito ai ricercatori di conoscere i comportamenti più diffusi.
“Le informazioni che ci giungono da questa indagine – dice Stefania Saccardi – sono per noi preziose, perché ci consentono di mettere a punto programmi sempre più mirati per la promozione di stili di vita sani nei bambini, per contrastare in maniera efficace alimentazione scorretta, sovrappeso, obesità, sedentarietà, spesso determinati da fattori sociali, culturali, economici e ambientali che, come sappiamo, hanno conseguenze negative sulla salute, con grandi costi sociali e sanitari”.
“Nel corso degli anni – dicono i ricercatori che hanno condotto l’indagine – si è assistito ad una leggera inversione di tendenza per quanto riguarda il numero dei bambini con eccesso ponderale. Ma sono ancora troppo frequenti le abitudini alimentari scorrette che possono favorire l’aumento di peso. Con questa quinta raccolta di dati – sottolineano – nella nostra regione, pur con qualche segnale positivo si conferma la diffusione fra i bambini di abitudini alimentari e di sedentarietà che non favoriscono l’acquisizione di sani stili di vita”.
Questi i dati toscani di OKkio alla salute, basati su un campione rappresentativo di 1.903 bambini delle scuole primarie.
Il 21,4% dei bambini è sovrappeso (in Italia 21,3%); il 5,6% obeso (Italia 9,3%); quindi l’eccesso ponderale complessivo risulta del 27% (Italia 30,6%), era il 29,5% del 2008.
I dati riferiti dai genitori mostrano che: il 19,3% delle madri e il 41,4% dei padri è in sovrappeso; e il 4,5% delle madri e e l’8,4% dei padri è obeso. Quando almeno uno dei due genitori è in sovrappeso, il 21,8% dei bambini risulta in sovrappeso e il 6,6% obeso; quando almeno un genitore è obeso, il 32,3% dei bambini è in sovrappeso e il 13,2% obeso.
Per quanto riguarda l’alimentazione, la percentuale di bambini che consuma una merenda di metà mattina adeguata, costituita da un frutto o uno yogurt, è aumentata nel tempo, passando dall’11,2% del 2008 al 50,5% nel 2016. Ma sono ancora pochi i bambini che assumono 5 porzioni di frutta e/o verdura al giorno, come raccomandato dalle linee guida internazionali, anche se la percentuale è cresciuta nel tempo, passando dal 2,2% del 2008 all’11,2% nel 2016 (sono l’8,5% in Italia). Il 28,5% dei bambini consuma abitualmente bevande zuccherate e/o gassate (erano il 41,3% nel 2010), rispetto al dato italiano del 36,3%.
I dati raccolti nel corso dell’indagine evidenziano che il numero di bambini definiti “fisicamente non attivi” è diminuito in maniera significativa, passando dal 21,9% del 2008 al 9,7% dell’ultima raccolta dati. La percentuale di bambini che hanno giocato all’aria aperta il pomeriggio precedente all’indagine, dopo un iniziale aumento è sostanzialmente stabile negli anni: sono il 76,6% nel 2016, rispetto al 76,8% del 2014, al 73% del 2010 e al 58,4% del 2008.
Sono il 62% i bambini che vengono accompagnati a scuola con la macchina, mentre solo il 24%, la mattina dell’indagine, ha riferito di essersi recato a scuola a piedi o in bicicletta. Anche se inferiore alla media nazionale, la percentuale di bambini con la tv in camera è alta: 42,4% in Toscana (erano il 49,6% nel 2008), 43,6% in Italia. Il 35,4% dei bambini guarda la tv e/ gioca con i videogiochi per più di 2 ore al giorno, con un incremento di 7 punti % rispetto alla precedente rilevazione del 2014 (28,7%).
I genitori non sempre sono consapevoli dei problemi relativi al peso dei propri figli: il 39,5% delle madri di bambini sovrappeso e il 3% delle madri di bambini obesi non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale.
Il sonno. Fonti e istituzioni internazionali raccomandano che i bambini in età scolare dormano almeno 9-10 ore a notte. I dati regionali ci dicono che i bambini toscani dormono in media 9,27 ore. A livello nazionale, il 13% dei bambini dorme meno di 9 ore per notte, in Toscana l’11,3%.
Tutti i dati toscani su www.creps-siena.eu. I dati nazionali su www.epicentro.iss.it/
Le indicazioni per le famiglie
Ecco i consigli che i ricercatori che hanno condotto l’indagine danno alle famiglie:
– preparare una buona colazione
– dare una merenda leggera a metà mattina, come uno yogurt o un frutto
– proporre 5 volte al giorno frutta e verdura, durante e fuori dai pasti
– favorire in famiglia il consumo di acqua
– ridurre il consumo di bibite zuccherate
– fare in modo che il bambino svolga almeno un’ora al giorno di gioco in movimento e attività fisica
– evitare che utilizzi la tv o i videogiochi per più di 2 ore in un giorno
– fare in modo che dorma almeno 9 ore a notte
– controllare regolarmente dal pediatra peso e altezza.
Alcune azioni educative regionali finalizzate a favorire nei bambini stili di vita salutari sono state presentate ieri alla Fiera Didacta, in particolare si ricordano i progetti per le scuole primarie:
– “Sport e scuola compagni di banco” e “Stretching in classe”, finalizzai a promuovere l’attività fisica;
– diffusione delle linee guida regionali sulla ristorazione scolastica. Attraverso il sito www.pranzosanoascuola.it si promuove l’informazione in tema di sana alimentazione a favore di genitori e insegnanti delle scuole;
– laboratori “Bambini in movimento”, in collaborazione con Uisp regionale, intende favorire l’attività fisica anche per bambini in eccesso ponderale (in corso di attivazione).
Il ruolo dei pediatri
Nell’ambito della promozione di corretti stili di vita e della prevenzione delle patologie che coinvolgono i soggetti in eccesso ponderale fin dall’età pediatrica, la Regione ha attivato dal 2010 un progetto di medicina di iniziativa con i pediatri di famiglia, che annualmente controllano tutti i bambini di 10 anni e attivano uno specifico percorso assistenziale per i bambini in eccesso di peso. Questo, per contrastare l’insorgenza dei rischi correlati al sovrappeso.
I dati 2016 riferiscono che i bambini sottoposti al Bilancio di Salute dei 10 anni sono stati complessivamente 20.897 (pari all’84% degli assistiti di 10 anni in carico ai pediatri di famiglia) e che i follow-up eseguiti sono stati 1.953.
Alla luce dei risultati conseguiti negli anni e vista l’importanza strategica, il progetto è inserito nel Piano Regionale di Prevenzione.
Dal 2018 il percorso è stato rimodulato, e partirà dai 6 anni. A partire dal 1 gennaio 2018, la valutazione dello stato ponderale dei bambini sarà effettuata dal pediatra di famiglia nell’ambito del Bilancio di salute dei 6 anni e i follow-up dei soggetti individuati in sovrappeso o obesi saranno effettuati fino al Bilancio di salute dei 10 anni.
Ai fini della promozione di corretti stili di vita e per facilitare l’accesso all’attività sportiva, infine, lo stesso accordo prevede che i certificati medici per l’attività sportiva non agonistica rilasciati dai pediatri di famiglia ai bambini di età superiore ai 6 anni in eccesso ponderale, considerati funzionali al percorso assistenziale, saranno a carico del SSR e non dell’assistito.