Opzione “Lega+destra” oppure “ritorno del PD”? Il dilemma del ballotaggio
La città verso una scelta tutt'altro che scontata
LIVORNO – A scrutini ormai conclusi – probabilmente i più lunghi della storia repubblicana – la città si trova ad un bivio al quale non si era mai trovata prima. E la scelta all’orizzonte non sarà niente affatto facile. La sintetizziamo così: “Opzione Lega (però con la destra) oppure il ritorno al potere del PD?
E’ una semplificazione che non piacerà a Salvetti e neppure a Romiti, ma le cose stanno così. Perché senza la Lega Romiti non sarebbe arrivato dove è arrivato, e senza Romiti la Lega avrebbe avuto molte più chance di vincere, senza la zavorra ideologica di Fiamme Tricolori e di ombre berlusconiane che favoriscono non poco Salvetti alla sua corsa a sindaco.
Del resto non si può neppure far finta di non vedere che Casa Livorno e Salvetti da soli pesano il 2%. Più che di una lista civica col PD si deve parlare del PD con alcune (minoritarie) liste civiche.
Ed allora la scelta che attende la cittadinanza tra due settimane (il 9 giugno) è tra due decisioni dal forte impatto ideologico per Livorno: aprire a destra per la prima volta oppure far ritornare il vituperato Pd coi i soliti volti noti e le solite dinamiche.
Spetterà ora ai due candidati convincere che una giunta di destra può essere la normalità anche a Livorno (compito per Romiti) e che il PD è un partito rinnovato (compito per Salvetti). I nomi presenti nelle liste in entrambi gli schieramenti non facilitano il compito dei candidati.
Tutte le altre forze politiche hanno molto da recriminare per scelte che non hanno pagato.
Il Movimento Cinque Stelle sconta scelte impopolari e infelici come gli stalli a pagamento e una raccolta porta a porta imposta troppo a ridosso delle elezioni; paga anche la sostanziale assenza del sindaco Nogarin che è scomparso dalla scena politica per la campagna delle Europee, lasciando sola Stella Sorgente.
Marco Cannito e Barbara La Comba, entrambi stimati come persone oneste e serie, forse si stanno pentendo di non aver lavorato insieme e meglio per costruire una lista civica unica in grado di esprimere un’alternativa credibile alla destra o alla sinistra.
Recriminazioni simili e convergenti per Marco Bruciati, che ha ereditato un Buongiorno Livorno il cui leader Raspanti è finito paradossalmente per allearsi proprio col suo nemico storico. Con questo risultato Bruciati sarà costretto a regalare i suoi voti proprio al PD pur di non rinnegare i valori ideologici che permeano BL. Una bella occasione sprecata, perché con i voti delle altre liste civiche sarebbe andato lui al ballottaggio.
Onore a Moggia, che pur presentandosi in ritardo e da solo, ha ottenuto quasi più voti di Ina e della Vitulano sommate.
La palla passa ora ai livornesi, o meglio alla somma delle singole scelte.