Un’ordinanza per abbattere le emissioni delle navi come a Napoli?
Questa la proposta del “Coordinamento Livorno Porto Pulito” che vedrebbe un calo dal 3,5 allo 0.1% dello zolfo nell’aria
Un’ordinanza, frutto del coordinamento tra Capitaneria di Porto e l’Autorità di Sistema per abbattere le emissioni delle navi in porto, c0sì come è già stata fatta nel porto di Napoli nel 2016. Questa la principale proposta avanzata dal “Coordinamento Livorno Porto Pulito”, che racchiude tante anime: wwf, quartieri ecosolidali (viviVenezia, viviSanJacopo) e tanti cittadini nel documento a loro firma che segue.
“L’inquinamento causato dalle navi, in particolare dalle navi da crociera e dai traghetti, è molto impattante sulla qualità della vita e sulla salute di chi abita in città portuali. Le grandi navi arrivano a bruciare notevoli quantità di combustibili (si parla di tonnellate) al giorno, producendo ossidi di zolfo e di azoto, nonché rilevanti quantità di incombusti (fumo nero), tra cui PM10, tutti elementi altamente nocivi, legati in particolare a carburanti con alto tenore di zolfo e poco fluidi.
Diversi studi prevedono che l’inquinamento navale sarà nei prossimi anni una delle principali fonti dell’inquinamento atmosferico. Per questo a Genova, a Civitavecchia, a Venezia e a Napoli sono stati intrapresi dei percorsi che, sulla base della spinta di associazioni e cittadini, hanno aperto un dibattito pubblico sulla questione, producendo in alcuni casi importanti risultati.
Anche a Livorno, negli ultimi mesi, molti cittadini, preoccupati per le ricadute al suolo delle sostanze inquinanti emesse dalle navi, hanno cominciato a prendere coscienza del problema, anche grazie al supporto dell’Associazione ‘Cittadini per l’aria’, che aderisce come partner italiano al progetto europeo ‘Facciamo respirare il Mediterraneo’.
E’ nato quindi il coordinamento LIVORNO PORTO PULITO, che riunisce varie realtà associative e partecipative, nonché singoli cittadini. L’obiettivo del coordinamento è quello di sollecitare buone pratiche e risposte da parte degli organi competenti, sul modello di quanto già è stato fatto in altri porti italiani o europei. Non si tratta di intralciare lo sviluppo del nostro porto, che anzi può e deve essere un’importante risorsa per il rilancio economico di Livorno. Vogliamo piuttosto che lo sviluppo portuale vada di pari passo con una sempre crescente attenzione alla sostenibilità ambientale, necessaria per non cadere nell’ennesimo ricatto occupazionale.
Per questo motivo abbiamo già presentato delle osservazioni al Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRQA), che purtroppo prevede come unica misura contro l’inquinamento portuale il cold ironing, soluzione tecnologica di per sé interessante, che si è già rivelata completamente inefficace: la banchina elettrificata presso la Calata Sgarallino, infatti, non è mai stata usata, in quanto le navi non sono dotate della strumentazione adeguata, per collegarsi alla fonte energetica a banchina. Mentre attendiamo fiduciosi una risposta alle nostre osservazioni al PRQA, da parte della Regione Toscana, nelle prossime settimane il coordinamento si muoverà immediatamente per ottenere la creazione di un tavolo interistituzionale tra Comune di Livorno, AP e CP, che possa valutare le migliori iniziative da mettere in atto nel Porto di Livorno per migliorare la qualità dell’aria, anche con il supporto di ARPAT.
Chiederemo di poter partecipare con un nostro rappresentante, e spingeremo in primo luogo affinchè a Livorno venga emanata, come è successo a Napoli, un’ordinanza restrittiva da CP e AP per la riduzione del tenore di zolfo allo 0,1% nel combustibile utilizzato dalle navi entro le due miglia dalla costa (mentre attualmente, durante la navigazione, può essere utilizzato combustibile con tenore di zolfo sino allo 1,5% per traghetti o navi da crociera ed al 3,5 per le altre navi).
Se è stato fatto altrove significa che si può fare. Così come si può perseguire una politica di sconti sulle tasse portuali per le navi eco-sostenibili, e chiedere alla CP di pubblicare costantemente sul sito gli esiti dei controlli sui carburanti, pur rispettando la privacy degli armatori controllati.
Nel mese di settembre organizzeremo un evento pubblico, con lo scopo di presentare il nostro ‘Manifesto per un porto pulito’: crediamo che sia importante sensibilizzare l’opinione pubblica, per creare una virtuosa spinta dal basso verso una portualità sostenibile. A questo proposito abbiamo già aderito, come coordinamento, al Concorso fotografico ‘Un mare di fumo’: fotografando i fumi emessi dalle grandi ciminiere navali aiuteremo tutti a prendere coscienza del problema. Crediamo che sia molto importante, infine, cominciare a fare rete con le realtà attive nelle altre città portuali italiane, ed eventualmente europee. In questo senso, siamo stati invitati a partecipare al Workshop ‘Facciamo respirare il Mediterraneo’, organizzato da Cittadini per l’Aria a Venezia. Sarà l’occasione per condividere strategie e iniziative con le altre città italiane che vivono come noi il problema dei fumi navali”.