Cronaca 17 Ottobre 2021

Ospedale e green pass, Fials: “lunghe code per i dipendenti, ostacolano la turnazione”

Livorno 17 ottobre 2021

Segreteria FIALS Provinciale Livorno interviene sulle code all’ingresso dell’ospedale che i dipendenti sanitari sono costretti a fare per esibire il green pass

“Ingiustificate le file all’ingresso dell’ospedale per il personale sanitario al quale viene chiesto di esibire il green pass quando per legge è stato obbligato a vaccinarsi. (art 4 c.1 L.76/2021).

Una modalità inutile inserita dalla Direzione Aziendale che fa perdere decine di minuti ai dipendenti ostacolando il normale svolgimento della turnazione strettamente collegata ai tempi di assistenza.

Questa procedura aziendale che non trova riscontro generalizzato nelle altre UU.SS.LL. ha come unico scopo quello di esasperare ulteriormente situazioni che hanno contrapposto sul piano delle convinzioni il mondo del lavoro.

 

Le opinioni sul green pass sono contrastanti tra i dipendenti ma una cosa è certa distogliere dai propri compiti assistenziali alcuni lavoratori per fare i controllori di altri lavoratori che devono lasciare il paziente per cercare ed esibire il green pass è una richiesta irragionevole.

Ci troviamo per responsabilità della Regione Toscana che ha deciso il blocco delle assunzioni e per responsabilità della USL Nord Ovest che non ha finalizzato le risorse sul piano occupazionale in una situazione di grosse criticità lavorativa e la azienda cosa fa? Impegna un numero sproporzionato di dipendenti a fare i controllori.

Dice loro, inoltre, che non possono rifiutare questa designazione citando il Testo Unico sulla Sicurezza D.Lgs 81/2008 all’art.43 e art.18 equiparando il controllo del green pass ai compiti cui debbono obbligatoriamente attenersi i componenti delle squadre di emergenza per la prevenzione incendio e per la evacuazione in caso di pericolo grave.

Anche in questo caso siamo in presenza della chiara intenzione di equivocare le legge per prevedere imposizioni inesistenti.

Riteniamo che la legge sulla obbligatorietà vaccinale per “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario” sia servita non solo per tutelare come convinzione di molti, ma per spostare l’attenzione dalle responsabilità sanitarie sulle carenze dei Dispositivi di sicurezza individuali, sulla incertezza delle cure, sulle carenze in termini di interventi territoriali, verso gli operatori sanitari quali elementi primari di potenziale diffusione del contagio.

Adesso il malumore tra il personale è aumentato non solo tra chi si è vaccinato non convinto, l’alternativa era quella di trovarsi sospeso senza stipendio, ma anche tra chi pur vaccinato deve sottostare a continui controlli quando entra al lavoro e anche mentre sta lavorando”.

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