Ospedale Livorno e nuovo progetto Regione, interrogazione della consigliera Pecori
Sanità e Sicurezza sociale
Ospedale Livorno: nuovo progetto Regione, interrogazione della consigliera Pecori
Chiesti chiarimenti sugli orientamenti dopo il recesso dell’accordo di programma del 2010
Ospedale di Livorno: quali gli orientamenti della Regione, a seguito del recesso dell’accordo di programma del 2010 per la costruzione del nuovo presidio ospedaliero? È quanto richiede una articolata interrogazione presentata dalla consigliera Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt).
In aula, ad illustrare la risposta della Giunta regionale, l’assessore Vittorio Bugli.
La risposta della Giunta regionale è partita dalla descrizione della proposta di ristrutturazione del vecchio ospedale di Livorno. Presentata dal Comune, è stata oggetto di valutazione da parte della Regione.
Il progetto “in sintesi prevedeva la necessità di realizzare l’intervento per tre macro-lotti, al fine di contenere i tempi di realizzazione e le interferenze con la parte di ospedale che si sarebbe dovuta mantenere in attività”. L’intervento “avrebbe richiesto un tempo piuttosto lungo di realizzazione, non inferiore ai 12 anni”, con un costo stimato “di circa 250 milioni di euro”. Tempo e costi che sarebbero inevitabilmente aumentati, ha spiegato l’assessore. Di qui, dai molti “aspetti di profonda incertezza”, la posizione critica dell’Asl, che riteneva “questa ipotesi immotivata, contraria alla volontà di migliorare l’attuale offerta sanitaria locale e pericolosa per la salute dei malati”.
Nell’interrogazione, la consigliera Pecori chiede quindi chiarimenti sulla soluzione verso la quale si è successivamente orientata la Regione.
Il progetto ipotizzato, ha risposto Bugli in aula, “è frutto di un compromesso che contemperi la necessità di non ridurre l’attività ospedaliera attuale durante lo svolgimento dei lavori, non causare disagi, né criticità di carattere igienico sanitario, avendo la possibilità di realizzare una nuova piastra di degenza nell’area esterna ex industriale della Pirelli, inglobando anche gli edifici esistenti e prevedendo di mantenere in utilizzo una parte dell’attuale presidio di via Alfieri”.
La nuova piastra “sarebbe costruibile in tre anni”, successivamente “verrebbero riconvertiti i padiglioni della parte dell’attuale presidio”, intervento da realizzare “in un tempo complessivo di altri tre anni”. Soluzione “frutto di compromesso e non priva di incertezze, benché assai inferiori rispetto alla ristrutturazione integrale”, ha spiegato ancora l’assessore. Costo stimato “analogo, ma con margini di incertezza inferiori”, rispetto a quelli dalla ristrutturazione integrale.
La consigliera Pecori si è detta “non soddisfatta della risposta. Prima di tutto non è stato rispettato il principio della informazione preventiva ai cittadini. Vale per la Regione, come per il Comune. Mi aspettavo un momento di condivisione diverso. Sono quattro anni che giriamo intorno a soluzioni che tornano nel limbo dell’indecisione. Ancora oggi non si è chiarito se questa nuova ristrutturazione arriverà o meno con project financing, che sarebbe da superare definitivamente”.