Ottiene il pin dalla vittima e asporta quasi 2mila euro, denunciata
Livorno 30 dicembre 2024 Ottiene il pin dalla vittima e asporta quasi 2mila euro, denunciata
carabinieri della Stazione di Ardenza, al termine di indagini e accertamenti scaturiti dalla denuncia di una vittima di truffa, hanno identificato e denunciato una donna sulla quarantina di origini romene recidiva per precedenti specifici nell’ambito di raggiri e truffe.
La vicenda è scaturita in seguito alla ricezione da parte della vittima di una verosimile email dalla banca con la quale veniva comunicato che, vista l’imminente scadenza della carta di credito, a breve avrebbe ricevuto la nuova carta presso l’indirizzo di residenza. La vittima, non fidandosi della email, contattava il callcenter, ove riceveva conferma della veridicità di quella comunicazione, per cui fiduciosa che a breve avrebbe ricevuto la nuova carta. Ricevuta una successiva telefonata dalla banca gli riferiva di averla contattata per procedere all’attivazione della stessa.
Dopo aver comunicato alla vittima diverse notizie riservate sia sul conto corrente, sia personali, l’ignoto interlocutore, chiedeva di collegarsi ad un sito della banca e visualizzare i movimenti di denaro dalla vecchia carta in scadenza a quella nuova da attivare. Seguendo le indicazioni dell’interlocutore notava che veniva effettivamente movimentata la somma di euro 1865 dalla sua vecchia carta alla nuova carta.
A quel punto, la vittima, ingannata dal sedicente interlocutore, decideva di seguire le sue istruzioni ed in particolare chiedeva anche di inviare il pin della vecchia carta tramite sms in risposta ad un sms da lui inviato. La parte offesa dopo aver inviato il pin terminava la chiamata con il sedicente operatore che si congedava riferendo che a breve avrebbe ricevuto la carta già attiva, in realtà mai arrivata. Successivamente constatava che gli erano stati asportati 1865 euro dal proprio conto.
Maturata la convinzione di essere stata vittima di una truffa si è rivolta ai carabinieri della Stazione di Ardenza che, dopo avviate le indagini, sia sui flussi bancari che telefonici, sono riusciti a ricostruire la dinamica di reato sino alla compiuta identificazione della persona che si era celata dietro al “presunto operatore bancario”.
Pertanto la donna sarà chiamata a rispondere del reato di truffa condotto avvalendosi dei mezzi telematici in virtù della piattaforma social utilizzata per trarre in inganno la parte offesa.
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