Cronaca 22 Ottobre 2017

Pane avariato ai bambini a mensa, il comune è la parte lesa

Pane avariato alle Lambruschini “L’Amministrazione è parte lesa in questa incresciosa vicenda. Ciò non deve compromettere il lavoro sulla sicurezza alimentare portato avanti dal Comune”

Immediatamente contattata la ditta appaltatrice. E’ stata sospesa la fornitura proveniente dal panificio coinvolto nella vicenda, sulla quale sta ora indagando il Comune.

Sulla deplorevole vicenda della presenza di corpi estranei rinvenuti nel pane fornito dalla mensa della scuola Lambruschini, l’Amministrazione è parte lesa: dopo la segnalazione ricevuta ieri, si è immediatamente attivata contattando la ditta appaltatrice, che ha provveduto a sospendere la fornitura al Panificio La Bolognese e a reperire un altro produttore. Inoltre, applicheremo le penali previste dal contratto di appalto e chiederemo, a breve, un incontro alle ditte appaltatrici per comprendere che cosa non abbia funzionato nella filiera del servizio”.

Interviene così la vicesindaco Stella Sorgente a proposito dell’articolo apparso in un quotidiano locale “Trovati insetti nel pane alla mensa dei bambini”. “Sono sinceramente amareggiata per quanto avvenuto e comprendo bene la preoccupazione dei genitori, a cui voglio assicurare che stiamo facendo il possibile per venire a capo di questo increscioso episodio e individuare i responsabili.

La sicurezza alimentare nelle scuole è proprio uno dei temi intorno a quali si concentrano l’impegno e l’attenzione dell’Amministrazione, nella consapevolezza che rappresenti una questione strategica per la salute della società e del territorio, e che, oggi più che mai, occorra investire sulla prevenzione e sull’educazione agli stili di vita.

Penso in particolare a tutto il lavoro di analisi e studio svolto da dietisti e nutrizionisti incaricati dal Comune per garantire pasti salutari ed equilibrati nelle mense; penso al progetto partecipativo “Salute” che abbiamo promosso, legato alla strategia alimentare e all’educazione in tal senso, proprio per favorire l’accesso di tutti i cittadini a una dieta sostenibile: salutare, rispettosa dell’ambiente, equa e locale; penso agli incontri sulle mense scolastiche e l’educazione alimentare, penso all’attivazione del servizio “Menù Chiaro” grazie al quale tante famiglie livornesi possono ricevere informazioni utili sulle mense scolastiche. Dispiace che un episodio come questo, seppure isolato, rischi ora di inficiare tutto il lavoro fin qui fatto e che, con grande impegno, stiamo portando avanti, proprio per promuovere una nuova cultura alimentare, pensata per formare cittadini consapevoli, informati e attivi anche nelle scelte alimentari. Come è nostra abitudine, anche in questa vicenda, agiremo nella piena trasparenza, comunicando ai cittadini informazioni aggiornate e tempestive sulla situazione. Mi preme sottolineare che il Comune vigila continuamente sulle attività nelle mense con azioni di controllo e campionamento costanti, e che su questo caso isolato, che comprensibilmente ha destato allarme tra genitori, stiamo indagando a 360 gradi. Io stessa eseguiró ulteriori sopralluoghi a sorpresa nelle mense scolastiche per verificare personalmente la qualità dei cibi somministrati”.


Questa, intanto, la nota inviati dagli uffici del settore scolastico relativa alla vicenda:

“Nella giornata del 19 ottobre, presso la mensa della scuola Lambruschini, è stata rinvenuta la presenza di corpi estranei nel pane servito agli alunni del secondo turno. Dai reperti fotografici sembrerebbe trattarsi di materiale di natura animale e qualche foglia.

Il pane, secondo quanto riferito dal personale della scuola, è stato immediatamente tolto dai tavoli e non è stato somministrato ai bambini. Il servizio di fornitura dei pasti per le mense è affidato in appalto alla ditta CIR FOOD che si avvale di due Centri Mensa: uno ad Ospedaletto e uno a Guasticce (Centro mensa La Mimosa). La scuola Lambruschini, insieme a molti altri istituti scolastici, viene servita dal Centro la Mimosa, che ha curato anche la fornitura del pane prodotto dal Panificio La Bolognese di Pisa. Il Comune, ricevuta la segnalazione dalla scuola il giorno 20 ottobre, ha immediatamente proceduto a contestare l’accaduto alla ditta appaltatrice, la quale ha, altrettanto immediatamente, sospeso la fornitura al Panificio La Bolognese, reperendo altro produttore.

Da segnalare che, nonostante il pane proveniente dal Panificio La Bolognese sia stato fornito a tutti gli istituti serviti dal Centro Mensa La Mimosa, nessun’altra segnalazione è pervenuta al Comune o alla ditta appaltatrice. L’episodio, dunque, seppur deplorevole, sembrerebbe circoscritto alla sola scuola Lambruschini e al secondo turno della mensa.

Ciò non toglie che si tratti di un fatto che ha creato, comprensibilmente, un senso di preoccupazione sia nei genitori che negli insegnanti. Sul punto, è opportuno chiarire che l’attività di controllo e campionamento effettuata dal Comune è continua e costante: personale comunale si reca presso le scuole per verificare la regolarità della fornitura dei pasti, effettuando controlli a campione e riscontrando qualsiasi anomalia o segnalazione.

Nel caso specifico, essendo pervenuta la segnalazione solo il giorno dopo l’accaduto e non essendo presenti presso la scuola i campioni di pane in questione, non è stato possibile nell’immediato attivare il campionamento del prodotto da parte del laboratorio convenzionato con il Comune. Abbiamo, tuttavia, avuto rassicurazioni circa l’attivazione della procedura di analisi da parte della ditta appaltatrice che ne riferirà gli esiti al più presto.

Peraltro, dal punto di vista igienico, il pane viene fornito dalla ditta in imballaggi singoli e poi viene nuovamente imballato in un sacchetto di plastica per evitare ogni possibile contaminazione esterna nella fase del trasporto e della consegna alle scuole.

A conferma della continua attività di controllo e verifica che il Comune effettua, si ricorda che nel solo anno 2016 sono stati effettuati 65 sopralluoghi di controllo nelle sedi scolastiche e 44 campionamenti di laboratorio repertati senza rilievi. Nel 2017, periodo gennaio-giugno, i sopralluoghi di controllo sono stati 41 e 16 i campionamenti, anche in questo caso senza rilievi.

Ci preme evidenziare che episodi di tal genere, ripetiamo di natura isolata, possono gettare discredito su un servizio che, fino ad oggi, ha garantito e garantisce la fornitura di pasti i cui contenuti, oltre che controllati, sono anche oggetto di analisi e di studio da parte di dietisti e nutrizionisti in continua evoluzione. In ogni caso, il Comune attiverà ulteriori forme di controllo, da affiancare a quelle di autocontrollo effettuati dalla ditta appaltatrice, che possano ridurre al minimo il ripetersi di fatti, sia pure rarissimi, quali quello attuale”.