Livorno 15 aprile 2023 – Paolo Cova è il nuovo Direttore Scientifico del Museo della Città
“Riteniamo che Paolo Cova abbia il profilo più adatto per lavorare su un allestimento del Museo della Città che metta Livorno al centro della vocazione internazionale che ne ha sancito la nascita e animato la storia. Lavorare con lui sarà un piacere”.
Così l’assessore alla Cultura Simone Lenzi ha presentato questa mattina nella Sala del Grande Rettile Paolo Cova, nuovo Direttore Scientifico del Museo della Città; un profilo di primissimo piano, scelto attraverso una selezione per titoli e colloqui durata molti mesi, che si è conclusa il 3 aprile scorso.
Alla conferenza stampa, presieduta dal Sindaco Luca Salvetti erano presenti, anche il Dirigente Settore Cultura del Comune Giovanni Cerini e la Responsabile Ufficio Museo e Biblioteche Cristina Luschi.
Il sindaco Luca Salvetti dichiara:
“Il Museo inaugurato nel 2019, struttura bellissima partiva dall’idea sicuramente importante e condivisibile di riappropriarsi della storia della città attraverso le collezioni cittadine.
Lo faceva in maniera statica e non funzionava, tant’è che nella precedente Amministrazione ha avuto una media di 8000 visitatori l’anno (40mila in 5 anni).
Noi, con le mostre temporanee, da Modigliani a Banksy – abbiamo avuto 180mila persone in 4 anni, di cui due di pandemia
Questo ci fa pensare che sia importante lavorare sì sulle collezioni cittadine e sulla nostra storia, ma in maniera flessibile, aprendoci anche alle mostre temporanee”.
Paolo Cova è uno storico dell’arte con esperienze universitarie, di gestione museale e di esperto in tv, dalla Rai a Sky Arte.
Nato nel 1981, lombardo, studi storico artistici e specializzazioni all’Università di Bologna, ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra cui:
le voci del Dizionario Biografico Treccani; il nuovo manuale di Carlo Bertelli Invito all’arte 2. Il Medioevo (Pearson 2017); la monografia Le arti e la spada. La committenza artistica dei Templari e dei cavalieri di Malta in Emilia e in Romagna (Persiani Editore 2018); l’articolo The Ludovisi Tondo: a rediscovered sculpture by Jacopo della Quercia” (The Burlington Magazine, 2021) a seguito della scoperta di quest’inedita scultura di Jacopo della Quercia.
Durante la selezione ha puntato molto sul concetto di museo che secondo le linee guida Icom deve essere il più possibile accessibile e inclusivo, promuovere la diversità e la sostenibilità.
I musei operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze.”
Nuova definizione ICOM di Museo: “Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale.
Nella sua lettera di presentazione alla selezione, Cova ha scritto:
“Il Museo della Città di Livorno ha molteplici specificità, dalla sua ampia collezione, alla sua articolazione architettonica, con il Polo Culturale dei Bottini dell’Olio, varie peculiarità che oggi devono essere accordate ad un efficace ripensamento delle scelte espositive e delle dinamiche culturali, anche in relazione al clima contemporaneo della città toscana. Livorno è un universo complesso, connubio tra antico e moderno, centro portuale, industriale e turistico, raccordo geografico e di genti tra diverse aree della regione, della penisola, dell’Europa e del Mediterraneo, con notevoli potenzialità.
La rete museale può e deve avere una piena centralità, ribadire con forza il suo più alto ruolo culturale civico, ma al contempo intercettare l’interesse di ogni tipologia di visitatore e protendere con ambizione verso esperienze di spessore nazionale e internazionale.
fare in modo che la raccolta d’arte abbia piena visibilità, attraverso un vasto percorso virtuoso che sia capace di coinvolgere i più rilevanti partner, dalle istituzioni alla società civile, dal terzo settore al mondo dell’impresa e delle attività professionali, con ovvia attenzione anche ai flussi turistici nazionali e internazionali.
La seconda è quella di sviluppare al massimo le potenzialità espositive del complesso museale, sfruttando a pieno la molteplicità e differenziazione delle sue strutture, delle nuove e delle nuovissime tecnologie. Nel XXI secolo il museo deve essere luogo inclusivo nell’accezione più ampia del termine, uno spazio nuovo, diffuso, in linea con le esigenze della cultura contemporanea, dove la ricerca, la conservazione e la tutela si incontrano con la valorizzazione e la divulgazione”.
A Livorno Paolo Cova si presenta oggi come un “sarto, che deve interpretare il desiderio del cliente, per realizzare il miglior vestito possibile, rispettando la sua fisicità, la sua capacità si spendere, ma usando tutta la propria creatività. Al Museo della Città intende realizzare il miglior racconto possibile di Livorno per il 2023-2024.