Paolo Ruffini presenta il suo libro “La sindrome di Up”
Sabato 15 giugno (ore 18.30) Polo Culturale Bottini dell’Olio
L’evento fa parte della rassegna ‘Incontro con l’Autore’ organizzata e promossa da Banco Bpm
Livorno, 15 giugno 2019 – Nell’ambito della rassegna “Incontro con l’Autore” organizzata e promossa da Banco Bpm in tante città italiane, Paolo Ruffini presentera oggi sabato 15 giugno alle 18.30 il suo libro “La sindrome di Up. La felicità insegnata da persone con sindrome di Down”.
L’evento organizzato in collaborazione con il Comune di Livorno si svolgerà nella corte esterna del Polo Culturale Bottini dell’Olio in piazza del Luogo Pio nel cuore de La Venezia . Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili (info: eventi@bancobpm.it).
Paolo Ruffini, livornese classe 1978, attore, regista e autore poliedrico, ha una carriera che spazia dal cinema alla televisione, al teatro. Nel 2018 debutta con la Compagnia teatrale Mayor Von Frinzius nello spettacolo Up&Down, un happening comico con attori disabili che ha riempito i più prestigiosi teatri d’Italia; da questo è nato l’omonimo documentario cinematografico, che ha ottenuto il Premio Kineo alla 75a Mostra del Cinema di Venezia e una menzione speciale ai Nastri d’Argento 2019. “La sindrome di Up” nasce a partire da questa straordinaria esperienza.
Così lui stesso racconta il libro: «Quando vado in giro vedo tanta gente musona, lamentosa, polemica, gente che sembra contenta di essere infelice. Allora mi sono chiesto: e se essere infelici fosse normale? Ma poi cos’è la normalità? C’è qualcuno più normale o più diverso? E rispetto a chi? La verità è che la vita è fatta di up e down : siamo tutti up quando le cose vanno come vogliamo e siamo down quando invece non rispettano le nostre aspettative. La cosa curiosa è che essere up è la condizione che caratterizza maggiormente le persone che hanno la sindrome di Down. Non so perché, sarà nel DNA, in quel cromosoma in più, ma è così. Per loro è più facile essere felici. Hanno una fiducia, una confidenza con la felicità che a me spesso manca. Forse perché per un’anomalia genetica hanno scoperto tesori inestimabili: la manifestazione dell’affettività, la risata contagiosa, la predisposizione al sorriso, il piacere di stare insieme, la meraviglia per le piccole cose. Sono i miei super-eroi, perché hanno il potere inconsapevole non solo di compiere l’impossibile, ma anche di insegnarti a fare altrettanto. Io ho capito come essere felice stando con persone con sindrome di Down. Ve lo racconto in questo libro in modo che anche voi possiate impararlo. È semplice. (Semplice non vuol dire facile, vuol dire semplice.)»