PaP: “Braccialetto elettronico lavoratori AVR, il garante della privacy smentisce la giunta 5 stelle”
“Come denunciato da Potere al Popolo, il garante della privacy smentisce la giunta 5 stelle sull’uso del braccialetto elettronico
Nei giorni scorsi il Garante della Privacy ha smentito quanto affermato dalla giunta a 5 stelle (in particolare dal sindaco Nogarin e l’assessore Martini) e dalla società AVR in merito all’utilizzo del braccialetto elettronico agli operatori ecologici.
Come avevamo scritto nel maggio scorso (video):
“Vogliamo dirlo chiaramente sia al sindaco Filippo Nogarin, che al gruppo consiliare movimento 5 stelle di Livorno: da parte nostra ma anche di nessuna persona che stia al fianco dei lavoratori, la prosecuzione della linea di AVR sull’uso dei braccialetti ai dipendenti in un appalto di società pubblica, con la vostra complicità e compiacenza, non può essere accettato, oltretutto perché contro la legge. La scenetta nella sala del consiglio comunale di oggi da parte di AVR è stata avvilente per l’intelligenza della nostra città e per i rappresentanti della politica livornese. Le parole risuonate più volte che “con quel braccialetto non è tecnicamente e tecnologicamente possibile controllare lo spostamento dei lavoratori” sono menzogne a cui la giunta non vede l’ora di credere dato che proprio oggi è stato detto che l’uso dei braccialetti è stato chiesto da AAMPS, partecipata al 100% del Comune di Livorno.
Il fatto che gli esponenti delle commissioni della nostra città non siano in grado di capire a livello tecnologico e sindacale cosa sta accadendo, è un problema grave che ricade sull’impreparazione politica presente nelle giunte della nostra città da tempo.
La giunta comunale a 5 stelle sta chiudendo gli occhi davanti all’illegalità in un appalto di una sua partecipata. Non è possibile far finta di nulla di fronte a questo attacco ai lavoratori che state supportando.”
Il garante della privacy ha dato pienamente ragione alle nostre accuse
“Il Garante per la protezione dei dati personali, con pronuncia del 28 febbraio 2019, ha ritenuto non rispettoso della dignità dei lavoratori l’utilizzo del braccialetto elettronico al polso degli operatori ecologici dipendenti della municipalizzata di un Comune toscano e ha chiesto di adottare dispositivi elettronici alternativi. I braccialetti, dotati di gps, erano stati consegnati ai dipendenti per effettuare la lettura delle etichette elettroniche collocate sui cestini getta rifiuti e segnalare l’eventuale spostamento di quelli non ancorati al suolo. Il Garante ritiene che, però, il sistema consenta anche il trattamento di dati personali di lavoratori identificabili. Sebbene i braccialetti siano collegati alle zone di spazzamento e non ai singoli dipendenti, attraverso i registri dei turni di lavoro è possibile individuare il dipendente che ha effettuato le rilevazioni dei tag e, quando previsto, la relativa geolocalizzazione mediante il gps.
Il Garante ha peraltro raccomandato, come indicato anche nell’accordo sindacale stipulato dalla società, l’adozione di un dispositivo che per le sue caratteristiche esteriori non sia lesivo della dignità e comunque non sia percepito come tale dal dipendente, considerato che dovrà essere utilizzato, anche se con diverse funzionalità, dai lavoratori per ogni turno di servizio.”
Siamo contenti che in città e soprattutto negli appalti pubblici, si possa tornare al più presto al rispetto della dignità dei lavoratori. Resta la brutta figura e la scarsa attenzione ai diritti dei propri dipendenti, quando invece in una città in ginocchio dal punto di vista occupazionale, questa attenzione dovrebbe essere altissima per impedire lo sfruttamento di chi è alla disperata ricerca di un salario”.
Potere al Popolo Livorno