PaP su querela a Perini: “battaglia politica portata avanti nelle aule di tribunale, Scellerato precedente”
Livorno 2 novembre 2021
Potere al Popolo Livorno: “Lo scivolone del sindaco e della Giunta sull’onorabilità: il caso della denuncia a Perini
Quanto successo in Consiglio Comunale il 14 ottobre è lo specchio della tristezza che regna nel Consiglio Comunale. L’argomento era la solidarietà alla CGIL in seguito all’attacco squadrista guidato dai leader di Forza Nuova.
Invece di vedere una semplice seduta dove veniva portata la doverosa solidarietà al sindacato confederale vittima dell’attacco squadrista, il Presidente del Consiglio Caruso autorizza una mozione totalmente fuori luogo della destra cittadina (Lega e Fratelli d’Italia) che, come quella presentata in Parlamento, chiedeva di condannare tutti gli estremismi tirando in ballo movimenti e forze di sinistra con la volontà pretestuosa di equipararli ai fascisti e ad atti squadristi realmente accaduti.
Già questo è stato un grave errore politico e di rispetto istituzionale perché si è fatto passare davanti a tutte le altre, una mozione che non aveva niente di urgente, né di specifico sui recenti fatti.
Ma il dibattito successivo è stato ancor più surreale.
La destra non ha votato la solidarietà al sindacato che ha subito l’aggressione fascista, svelando chiaramente il proprio pensiero, ma la discussione poi è continuata deviando totalmente dal tema, con Perini che ha avanzato le note accuse al Sindaco.
Da questo momento evidentemente al Sindaco e a tutta la maggioranza, si è spenta la luce della ragione e il Sindaco e la Giunta hanno preso una decisione che riteniamo grave.
Quello che a noi interessa sapere è:
– Come fa Perini a sapere che questa persona è indagata? Ha informatori nella magistratura o nelle forze di Polizia che hanno accesso a tali dati privati? C’è una fuga di notizie sui nomi degli indagati nella Procura livornese?
– Perché il Sindaco si sente così a disagio se accusato di avere a fianco degli indagati? Un indagato non è un condannato, e crediamo che nessun esponente politico debba chiedere il casellario giudiziale a ogni persona che incontra. Naturale che se parlassimo di reati come mafia o corruzione, il discorso sarebbe diverso.
Che il Sindaco e la Giunta considerino disonorevole accompagnarsi a indagati, è totalmente contrario a ogni presunzione di innocenza prevista nel nostro ordinamento e ribadita in una recente mozione votata dal Consiglio. Al massimo si può parlare di inopportunità politica, ma niente di più, e non certo in questo caso di “collusione”, come scritto nella delibera di Giunta.
E’ assurdo che una Giunta ritenga perduta la propria onorabilità fino a sentirsi screditata perché un consigliere accusa il Sindaco di frequentare persone semplicemente indagate (forse) e per reati tutti da dimostrare.
– Come si potrebbe giustificare di procedere a spese della collettività nella battaglia politica portata invece avanti nelle aule di tribunale, come sembra alludere la delibera, a differenza delle dichiarazioni di Salvetti? D’altronde quale bisogno avrebbe, altrimenti, il Sindaco per procedere alla denuncia, dell’”autorizzazione” della Giunta?
Consideriamo tutto ciò uno scellerato precedente per un’Amministrazione votata dagli elettori e quindi sempre soggetta a possibili diverse maggioranze.
A queste domande gradiremmo avere risposte dai diretti interessati, e speriamo che la politica esca al più presto dalle aule dei tribunali: un segno di grandissima debolezza e incapacità”.