Appuntamenti 2 Dicembre 2017

“Parete Aperta” apre gli occhi nelle strade del quartiere Garibaldi di Livorno

Il progetto “Parete Aperta” apre gli occhi nelle strade del quartiere Garibaldi di Livorno

La rigenerazione urbana del quartiere con le opere d’arte e poesia create dalle artiste della Galleria Uovo alla Pop sulle saracinesche dei fondi, in un vero e proprio percorso d’arte a cielo aperto.

 

Parete aperta” è il progetto della galleria Uovo alla Pop, nato all’interno del progetto Pop Up Garibaldi di Sicurezza in Garibaldi, di Confesercenti Livorno con il finanziamento della Regione Toscana, per la rigenerazione urbana e commerciale del quartiere. Le artiste della Galleria Uovo alla Pop fanno parte di questo progetto dal mese di giugno e sono collocate nel cuore pulsante di piazza Garibaldi al numero 20, all’interno di un quartiere popolare e multiculturale di Livorno, attualmente al centro di un forte processo di trasformazione, dopo tanti anni di abbandono e ghettizzazione, che lo hanno visto oggetto di un lento e progressivo svuotamento di fondi commerciali, con una crescente diffusione di microcriminalità.

Il quartiere, a due passi da Piazza delle Repubblica, si affaccia sui colorati scali del Pontino e sulla Fortezza Nuova, luoghi cari al cantautore Piero Ciampi, che tanto con il suo cuore storto, il suo sorriso beffardo e amaro sul mondo e la sua indole bohémien, ci racconta l’atmosfera di questi luoghi.

La Galleria Uovo alla Pop ha identificato, all’interno del progetto di rigenerazione urbana del Pop Up Garibaldi, cinque saracinesche del quartiere, da dipingere raccontando una storia per versi e immagini.

Con il progetto “Parete Aperta” il collettivo di Uovo alla Pop composto da Valeria Aretusi, Libera Capezzone, Viola Barbara (Progetto Artistico Libertà) Giulia Bernini e Valentina Restivo intende fare un salto ulteriore rispetto ai luoghi di ispirazione rappresentando tutte quelle storie di quartiere che non si ispirino prettamente ad un reale storico, ma al vissuto di una storia inventata.

L’ispirazione per questo progetto arriva per le artiste di Uovo alla Pop dalla miscela di linguaggi di due spazi urbani particolari, con due specifiche identità che nutrono una risonanza con il quartiere Garibaldi: il quartiere San Berillo a Catania e il mercato di Gerusalemme.

Il quartiere di San Berillo a Catania è un labirinto di vie fantasma abitate da migranti e prostitute e costellata di opere di street art, mentreil mercato di Gerusalemme vede raffigurato in ogni chiosco con la sua serranda, il grande ritratto di una persona legata alla storia del banco in questione o scelta per affezione o gusto del proprietario.

Le cinque serrande dipinte dalle artiste creeranno un vero e proprio cammino tra arte e poesia, racconto in versi e colori da osservare, cercare, scoprire, ascoltare e catturare con un click. Le artiste si sono già misurate con l’arte pubblica, per esempio nel 2015 il collettivo del Progetto Artistico Libertà ha ideato il Festival di arte pubblica Art On a Cascina, mentre il 2014 è l’anno del wall painting della sardina di 25 metri dipinta da Libertà, con versi di Viola, sul tetto del mercato ittico di Livorno.

Nel mese di ottobre come Galleria Uovo alla Pop hanno organizzato con il famoso street artist Clet la mostra “Homeclet”, con adesivi e serigrafie esclusive dell’artista, vendute a prezzi popolari per raccogliere fondi per gli alluvionati di Livorno. Clet ha inoltre lasciato nel quartiere Garibaldi, dalla notte stessa dell’inaugurazione, una serie di cartelli d’artista “trasformati” con il suo tipico linguaggio.

La fantasia sarà al potere con questo percorso artistico di strada «La fantasia in primis stimola l’irreale e in secondo luogo permette di tornare all’atto primigenio di una matrice figurativa che racconti, che mai venga meno alla sua intrinseca funzione di ‘arte cantastorie‘ ossia il vecchio e il nuovo volto della street art, un ritorno all’origine, al contenuto -essenza dell’arte del raccontare con ogni mezzo- che come cuore o tuorlo che sia, faccia nascere, stratifichi, concepisca altre storie, altre storie su storie, le storie di quartiere» spiegano le artiste.

I versi che accompagnano le creazioni visive portano con sé storie come quella delle “Sorelle Maramàzov”, sorelle russe che vivono insieme immerse in sottili differenze, sostenendosi l’un l’altra senza cedimento, affacciandosi dalla loro serranda.

Il percorso racconta anche la storia di “Habibi, l’araba felice che voleva la luce”, opera dedicata “proprio a lei che amava la luce e che voleva uno spazio suo per poter accendere e insieme accendersi di ispirazione e quattro mura”, come recita la sua didascalia, e per occupare lo spazio fisico e quello delle parole un neon si illumina sul suo turbante, di modo che sempre Habibi abbia qualcosa con sé che con la sua luce, possa scaldarle la testa e il cuore.

Coriandolo, l’indiano a colori” racconta una storia di spezie al sapore cubista per poi arrivare a “Jiin l’orientale che aveva perso l’est” che si chiede da dove viene e vi invita a darle una risposta scritta a penna, con le vostre mani, su un foglietto da lasciarle come se la memoria fosse proprio una questione collettiva. Il percorso vi conduce anche da “Corpo, un forse europeo sfuggente” che vi inviterà a cogliere il suo sorriso sospeso: “Cogli quindi il presente di questo sorriso sfuggente, davanti a Corpo sorridi tu per il tempo che puoi, porta poi il sorriso tuo a casa mostrandolo, fai vedere chi sei”. In occasione dell’inaugurazione ufficiale il 2 dicembre sarà organizzato uno speciale tour guidato alla scoperta di questo percorso artistico, a partire dalle 17. All’interno dello spazio della Galleria Uovo alla Pop, in piazza Garibaldi 20, dalle 10 di mattina, saranno esposte in mostra e vendute le stampe con i bozzetti delle opere realizzate dalle artiste per il progetto “Parete Aperta”.