Patto sicurezza in porto, USB non invitato. “Riunioni segrete in Comune. Ora Basta”
Livorno 6 febbraio 2020 – Il sindacato Usb Livorno lamenta la mancata convocazione al tavolo della riunione sul patto di Lavoro in porto, un patto per monitorare e rendere più sicuro il posto di lavoro, di seguito il comunicato integrale del sindacato:
“Riunioni segrete in Comune. Ora Basta
Dopo anni di silenzio (e incidenti sul lavoro nel nostro Porto), si è svolta la riunione del “patto per il lavoro”. Una “istituzione” nata nel 2012 frutto di un accordo firmato tra i sindacati confederali e quelli datoriali del settore per monitorare le attività portuali e la sicurezza sulle banchine.
All’ordine del giorno, come comunicato dall’assessore Simoncini, la situazione generale del porto e anche della ALP Srl, agenzia per il lavoro in cui USB è il primo sindacato.
Il Comune di Livorno ha convocato la riunione all’interno di una sala del Municipio invitando i vari soggetti firmatari a partecipare.
I delegati di Usb, dopo che l’organizzazione aveva inviato anche una comunicazione formale all’assessore Bonciani confermando la propria volontà di sottoscrivere l’intesa e partecipare al tavolo, si sono presentanti in Comune.
Si trattava di una vera e propria riunione segreta. E’ stato impedito l’accesso non solo ai delegati di USB ma anche a quelli della CGIL. Solo i “vertici” dei vari soggetti potevano partecipare.
Al primo rifiuto è stato chiesto di poter almeno assistere alla riunione, oltretutto essendo la stessa all’interno di uno spazio pubblico di tutti i cittadini. Niente, riunione a porte chiuse. Evidentemente è bene che non si sappia nulla di quanto è stato deciso. La sicurezza nel nostro porto, le attività che si volgono al suo interno, le questioni occupazioni.. Sono argomenti su cui la cittadinanza e i lavoratori non possono mettere bocca e neanche ascoltare.
E’ già la seconda volta che assistiamo ad un comportamento del genere. La nuova giunta, appena insediata, aveva subito parlato di “Comune aperto ai cittadini” e di trasparenza nelle decisioni. Non basta togliere il controllo dei documenti all’ingresso per dimostrare di essere altra cosa rispetto alla precedente amministrazione. Anzi, questo comportamento è un evidente ritorno al passato. Quando tra il PD e l’amministrazione comunale non vi era alcuna differenza e la cosa pubblica veniva gestita come si gestisce il partito. Con arroganza e supponenza.
Vorremmo sapere dal Sindaco di Livorno se condivide questo metodo oppure se l’intenzione sua e della Giunta è quella di costruire un rapporto diverso con i cittadini e i lavoratori”.
Unione Sindacale di Base Livorno