Politica 26 Ottobre 2020

PCI a PD su centenario: “La storia del PCI non vi appartiene più, non dovete dichiararvi suoi eredi”

pci logoLivorno 26 ottobre 2020

Il comunicato del PCI Livorno sulle ” estrnazioni pd festeggiamenti centenario PCI“:

 

“Il continuo tentativo di riallacciare un filo politico culturale con una storia e un’identità, con le quali hanno tagliato ogni legame, passo dopo passo; dalla svolta della Bolognina in poi, da parte del Partito Democratico non è solo una stortura politico culturale dei tempi.

E’ innanzitutto un metodo truffaldino e senza un minimo di decenza.

 

Rievocare il PCI da parte di chi non solo non appartiene più a questa storia da 30 anni ma detiene oltretutto la colpevole volontà di:

aver contribuito a sciogliere quel patrimonio di idee di persone di pratica politica originale e inimitabile che era il partito comunista italiano, un paese nel paese come lo definì giustamente Pasolini.

 

E oggi cosa rimane al PD della tanto decantata diversità, politica, culturale e morale comunista; cosa rimane della via italiana al socialismo; di quella prospettiva di un mondo diverso più giusto più eguale; cosa rimane di quell’alternativa dove si aboliva lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo di quella tensione di quella ricerca?

Oggi nel Partito Democratico, una cultura così diversa dagli altri partiti dell’arco Costituzionale della repubblica Italiana; da essere escluso per anni dalla possibilità di arrivare al governo del paese, tanto che si è potuto parlare in Italia di una democrazia amputata.

Ed inutili e fuorvianti risultano i tentativi di riproporre punti nodali come l’eurocomunismo, le critiche rivolte ai paesi del URSS su come fu gestito il dissenso, che altro non sono che il misero tentativo politico di autolegittimazione, sottendendo che l’unica via possibile sia stata quella percorsa da Occhetto, una scelta naturale, che per come viene declinata riallaccia il filo di un percorso storico che non poteva essere che quello intrapreso, un auto assolvimento del aver ucciso il soggetto politico del riscatto popolare e proletario, degli oppressi, degli ultimi, della storia del movimento operaio italiano.

La storia della seconda repubblica, di quello che e accaduto dopo lo scioglimento del PCI; la crisi delle istituzioni; la messa in discussione del ruolo dei partiti nella nostra società; della loro lenta agonia e putrescenza; ci dice chiaramente che:

voi siete colpevoli per aver distrutto l’unica vera alternativa di rinnovamento a questo sistema nel nostro paese

 

Siete colpevoli di esservi adeguati ed aver sussunto su di voi quella cultura morale e politica che il PCI ha sempre combattuto;  avete effettivamente normalizzato la democrazia Italiana, rendendola una democrazia finalmente completa arrendendovi.

E oggi chi pone sullo stesso piano il nazismo e il comunismo, salvo poi ipocritamente bocciare una stessa mozione presentata a livello locale dalle destre; chi ha messo in atto politiche reazionarie contro i diritti dei lavoratori, delle classi proletarie:

job act, legge Fornero, tagli alla sanità e allo stato sociale,

chi ha posto in essere nel proprio agire politico e programmatico la supremazia del dio denaro del privato in tutti i settori della nostra società dalla cultura alla sanità; pensa scrivendo un documento insignificante di essere erede di una storia che stanno calpestando quotidianamente con manovre neoliberiste.

Non riuscirete a ingannare nessuno, i lavoratori i giovani e tutti coloro che soffrono le ingiustizie di questo sistema sanno perfettamente da che parte state e cioè dalla parte dei padroni delle banche del grande capitale, si è così e non vi sono scappatoie.

La storia del PCI non vi appartiene più e non dovete infangarla oltremodo dichiarandovi suoi eredi”.