Pci: “I territori di Collesalvetti e Livorno non sono in grado di sopportare un ulteriore inquinamento”
Livorno, 09 gennaio 2020 – Scrive nella nota che segue il Partito Comunista Italiano:
“La progettazione e la possibile costruzione dell’impianto di biogassificazione rientra nella strategia economica di acquisizione di fondi europei provenienti dal recovery fund, come quella, ed è una novità dell’ultima ora, della riconversione in biodiesel degli oli.
Queste notizie giungono e sono sorprendentemente appoggiate, senza conoscere una cosa fondamentale per la salute dei cittadini, cioè l’impatto ambientale,
e senza che vi sia stata una preventiva discussione, atteggiamento questo consolidato su diversi temi che riguardano il futuro della nostra comunità.
Non ci risulta che ENI abbia inviato note specifiche su questo punto se non un generico e sempre uguale “non si inquina”,
assolutamente insufficiente a capire come il ciclo industriale dovrebbe avvenire.
In mancanza di queste indicazioni, che devono essere sempre presenti non possiamo esprimere giudizi, né tantomeno essere d’accordo sul secondo impianto di riconversione, dopo quello di biogassificazione che riteniamo dannoso e inutile e di cui nel merito non se ne capisce il destino essendo sempre compreso come ipotesi nella documentazione.
Eni produce spot pubblicitari sulle buone pratiche dando una immagine di azienda attenta alle esigenze locali.
I progetti all’interno dell’impianto di Livorno contribuirebbero a far confluire alcune categorie di rifiuti,
in particolare il plasmix e il CSS (rifiuti plastici non riciclabili e rifiuti indifferenziati), per poi arrivare alla produzione di carburante a base di metanolo.
Per il biogasolio lo stabilimento di Stagno dovrebbe seguire il Porto Marghera e anche di di Gela dove oggi il biofuel si produce dall’olio di palma, che però inquina più dell’olio di colza, di soia e anche del combustibile fossile, ed è nel mirino degli ambientalisti perché contribuisce alla deforestazione.
La nostra sensazione è che la politica sembri essere diretta dalle industrie, non c’è stata la partecipazione delle comunità locali. Il progetto non è stato presentato pubblicamente, né è stato discusso con la popolazione locale.
È stato imposto a Livorno e a Collesalvetti, condannando i cittadini a continuare a vivere in futuro in un ambiente fortemente inquinato con gravi ripercussioni sulla salute.
E le prospettive quali sono? Si tratteranno diversi tipi di olii. Ma attenzione, l’olio di palma ed i suoi derivati sono già stati messi al bando dall’Unione Europea, che ha fissato l’uscita dalla produzione dei “bio-carburanti” al 2030, perché anche a causa della deforestazione producono il triplo di emissioni di CO2 rispetto alle fonti fossili; e la tanto declamata lotta ai cambiamenti climatici dove è finita?
E le ricadute occupazionali quali sono a fronte di 500 milioni di fondi pubblici?
Tenendo conto che la qualità dell’ambiente della zona Stagno-Livorno è già fortemente compromessa a causa di diversi impianti industriali e non solo industriali (Aeroporto di Pisa, Porto di Livorno, ENI, autostrade, superstrade, interporto ecc.)
a Livorno sarebbero smaltite le plastiche e rifiuti che non sono riciclabili diversamente. I progetti sarebbero assolutamente impattanti con l’ambiente locale andando ad incidere anche sulle falde acquifere presenti nel territorio.
A nostro avviso è necessario conoscere i dettagli delle procedure industriali. Oltre ai metalli pesanti è necessario avere la conoscenza di quali emissioni siano prodotte dal trattamento degli oli,
in particolare idrocarburi policiclici aromatici, ossidi di azoto, monossido di carbonio, anidride carbonica, particolato, ecc. oltre al processo preciso di smaltimento.
La priorità assoluta in questo momento è avviare la bonifica delle aree Sin (sito di interesse nazionale) e Sir (sito di interesse regionale),
cosa fondamentale dato che nell’area Livorno-Collesalvetti vi è un eccesso di mortalità e una maggiore incidenza di tumori oltre che di malattie respiratorie.
La posizione del PCI riguarda fondamentalmente l’avvio serio di un rinnovamento democratico attraverso la partecipazione dei cittadini per arrivare alla conclusione di problematiche che riguardano la loro vita nei territori contraddistinti da impiantistica industriale,
fermo rimanendo a nostro avviso il fatto che le istituzioni pubbliche, ad oggi, abbiano operato in senso inverso ed ex ante rispetto a questa logica, non possiamo attualmente esprimere un giudizio favorevole anche alla luce delle considerazioni precedentemente fatte sul progetto proposto da ENI,
i territori di Collesalvetti e Livorno non sono in grado di sopportare un ulteriore inquinamento, dobbiamo lottare per questo obiettivo, fondamentale per la nostra vita, superando la contraddizione ambiente lavoro senza scadere nel ricatto occupazionale
e tutto questo deve passare attraverso una incondizionata e forte riduzione generale degli elementi inquinanti già presenti, non si può accettare un microgrammo in più.
Tenendo in considerazione che ENI è una azienda privata con partecipazione pubblica che vuole realizzare guadagni economici da queste attività, non deve farlo e non può farlo a discapito della salute pubblica che è prioritaria rispetto agli interessi particolari”.
Partito Comunista Italiano
Comitato Politico Federale federazione di Livorno – Comitato Politico Federale Sez. Enrico Berlinguer (Collesalvetti/Stagno)