PCI su Pascoli: “Incomprensibile la decisione di chiudere la struttura”
“La federazione del Partito Comunista italiano di Livorno esprime preoccupazione in merito alla vicenda della RSA Pascoli e alla crisi occupazionale che la chiusura paventata dal comune generebbe, in una città come Livorno il cui tessuto sociale e lavorativo è lacerato da anni di deindustrializzazione e politiche occupazionali sbagliate o completamente assenti.
Se anche l’avvento della giunta pentastellata, inizialmente aveva suscitato una speranza di rottura rispetto a tali dinamiche di direzione economica, dobbiamo constatare che questo sentimento e evaporato nel corso di questi anni, e che l’amministrazione comunale si è mossa in continuità con le politiche precedenti sul piano industriale e turistico, non riuscendo ad invertire quell’emorragia occupazionale che è in atto da anni, in una città già dichiarata area di crisi complessa.
In questo quadro è incomprensibile la decisione di chiudere la struttura e dismettere il servizio che essa offre, in quanto la struttura non sarebbe a norma di sicurezza, o fuori mercato per colpa dei voucher dati dalla regione a favore del privato, nel primo caso il comune avrebbe dovuto adoperarsi preventivamente per la messa in sicurezza del edificio, ove questo non fosse stato possibile per ragioni economiche o logistiche, avrebbe dovuto quanto meno trovare un’altra collocazione per la continuazione del servizio.
In secondo luogo troviamo inammissibile che si dichiari come attenuante delle proprie responsabilità politiche la compartecipazione della Regione al precipitare della crisi, in quanto se responsabilità vi è, e da questo punto di vista c’è, essendo inaccettabile che soldi della comunità finanzino i privati , mentre si chiudano strutture pubbliche per mancanza di fondi, il sindaco, la giunta e gli assessori di questa amministrazione, sarebbero dovuti essere in prima linea nel difendere le ragioni del pubblico contro il privato non tanto per una pura questione ideologica o morale, ma come amministratori protempore di quella struttura, difendendo cosi non solo la propria credibilità politica, ma gli interessi dei lavoratori che vi operano , degli ospiti che di quei servizi usufruiscono, e della dignità di una città che lacerata, assiste ormai rassegnata e osserva passare gli eventi con indifferenza.
Per quello che riguarda le dichiarazioni sui costi e sui posti letto non essendo addotti a tali vicende non entriamo nello specifico, vogliamo solo rilevare che quando si rilasciano delle dichiarazioni da parte delle istituzioni che gestiscono vertenze, delicate dal punto di vista sociale per chi vi è coinvolto, bisogna avere l’assoluta certezza delle cifre e del quadro complessivo che si dipinge perché in giuoco c’è la dignità e la prospettiva di vita di soggetti fragili dal punto di vista sociale, soprattutto in una fase storica cittadina come quella che stiamo vivendo .
Per questi motivi vogliamo esprimere la vicinanza del partito ai lavoratori e alle famiglie che in questa vicenda sono coinvolti”.
Partito Comunista Italiano Federazione di Livorno