Politica 29 Dicembre 2020

PCI Toscana: “No al nuovo maxi gestore regionale dei servizi e al nuovo assessore regionale”

Marco Barzanti PCI Toscana

Marco Barzanti PCI Toscana

Toscana (Livorno) 29 dicembre 2020

PCI Toscana: “PD dopo tagli e privatizzazioni sulla sanità, ora lancia l’idea del maxi gestore regionale dei servizi.

Basta carrozzoni. Noi chiediamo acqua pubblica, ritorno delle Province, rilancio della sanità pubblica e gratuita”.

Le dichiarazione di Marco Barzanti Segretario Regionale del PCI

 

“In questi giorni si leggono indiscrezioni riguardanti il futuro assetto della Giunta regionale toscana.

Il PD, per regolare gli equilibri interni e soddisfare i relativi appetiti, avrebbe deciso di aggiungere un altro assessore (si fa il nome di Anselmi).

Eppure i consiglieri regionali (“dem” e non solo) pur avendo votato si nel referendum per la riduzione del numero dei parlamentari in nome della riduzione dei costi della politica;

non si sono fatti problemi a riscuotere i rimborsi da trasferta durante la prima ondata del Covid, anche se non si sono recati fisicamente in Consiglio.

Non hanno inoltre mai chiarito se e quando hanno restituito questi soldi.

Ora si vorrebbe addirittura nominare un assessore regionale in più ?

E non è finita qui.

Il PD vorrebbe creare il gestore unico dei servizi: acqua, luce, gas, rifiuti e (chissà) magari anche sanità e trasporti.

È il progetto di multiutility, una nuova holding pubblica-privata per la gestione in rete dei servizi a livello regionale.

Il nostro ceto politico dirigente pensa insomma a come costruire l’ennesimo mostro i cui costi saranno sempre più alti per mantenere Presidenti, direttori, consigli di amministrazione, sindaci revisori, appalti esterni, ecc.

I Comuni più piccoli saranno sempre più abbandonati e impossibilitati a poter esporre e portare all’attenzione i problemi e le necessità locali.

Tutto ciò mentre i costi delle bollette diventano sempre più alti e tante lavoratrici e lavoratori non sanno quando riceveranno la cassa integrazione e non conoscono il proprio futuro lavorativo.

Ma le bollette chi le paga? Gli affitti chi li paga? E la spesa?

Si sa che per i padroni e i loro politici il business è più importante del tenore di vita di lavoratori e ceti popolari, della salute e dei servizi che loro spettano e che dovrebbero essere pubblici e gratuiti sotto i quindicimila euro di reddito annuo e progressivamente proporzionati per i redditi superiori.

A Giani e alla sua Giunta (della quale fa parte anche l’assessore Spinelli, della cosiddetta Sinistra Civica Ecologista) chiediamo:

di dare seguito al ritorno alla gestione pubblica dell’acqua come da voto referendario.

Chiediamo la ricostituzione delle Province.

Il PD perse il referendum del 2016, non riuscendo a cancellare dalla Costituzione il riferimento nominale a questi enti locali.

La lotta contro la multiutility regionale, per la ripubblicizzazione dell’acqua e di tutti i servizi; contro i tagli alla Sanità, le privatizzazioni, i ticket, l’intramoenia; per la difesa dei posti di lavoro e l’ingresso in modo determinante della Regione e dello Stato nel capitale azionario delle aziende private che intendono licenziare o delocalizzare; per la ricostituzione di Province elette democraticamente dai cittadini; per un nuovo sistema elettorale regionale proporzionale puro e senza sbarramento.

Questi sono punti fondamentali del nostro programma per i quali lotteremo nelle piazze, nei luoghi di lavoro e utilizzando tutti i mezzi, politici e giuridici, per far valere le ragioni dei ceti popolari che subiscono da decenni le scelte economiche liberiste.

È come sempre a lavoratori e popolo che il padronato, il capitale finanziario e i politici “democratici” al loro servizio vorrebbero far pagare tutti i costi della crisi economica, tenendo ben stretti per sé rendite e profitti.

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