PD & Buongiorno Livorno: BL reclama il matrimonio. Salvetti propone solo una “convivenza di fatto”
Obiettivo prioritario non perdere posti in Consiglio. Bentornata realpolitik
Perché sposarsi ufficialmente con l’apparentamento ma rinunciare così ad alcuni consiglieri? Luca Salvetti, in questo video-messaggio che non brilla per fair-play, propone una “convivenza di fatto” o “un matrimonio in nero”: vale a dire un accordo di governo come se vi fosse apparentamento e (quindi magari futuro assessorato alla Cultura), ma senza ufficializzare nulla, così da mantenere in ciascun schieramento i propri consiglieri eletti.
La risposta di Salvetti a BL è arrivata nella serata di ieri, dopo che nel primo pomeriggio BL aveva sposato la proposta del candidato del PD a fare un patto di governo sullo stile M5S/Lega, basato su cinque punti programmatici; un patto da sancire proprio con l’apparentamento.
Una doccia fredda, quella di Salvetti, che Buongiorno Livorno non ha apprezzato molto, neppure nel merito. BL ha infatti risposto che: “La legge elettorale GARANTISCE LA MAGGIORANZA al sindaco vincitore, quindi in caso di vittoria la sua maggioranza continuerebbe a contare lo stesso numero di consiglieri, il 60% del totale. Questa maggioranza, numericamente immutata, sarebbe costitutivamente molto più solida, perché la presenza dei consiglieri di Buongiorno Livorno rafforzerebbe la componente civica che ha sempre elogiato e difeso, e assicurerebbe una rappresentatività molto più completa della parte di città“.
Il problema è probabilmente che, sì, l’apparentamento rafforzerebbe la componente civica che Salvetti – come dice BL – ha sempre elogiato difeso, ma farebbe perdere dei consiglieri di fatto già eletti al PD e darebbe maggior forza politica a BL; forza nella quale evidentemente non c’è piena fiducia. Da qui probabilmente la soluzione poco elegante (e abbastanza infelicemente resa pubblica via video) proposta da Salvetti per far contento il Pd da una parte e BL dall’altra accordandosi non ufficialmente per farlo “entrare nell’esecutivo e governare insieme”.
Una logica che sa tanto vecchia politica, a dire il vero. Forse in queste ore Salvetti inizia a rendersi conto che il governo politico di una città non è solo “sorrisi”.
Un finale triste anche per BL, nata come alternativa morale e di contenuto al PD, che dapprima ha perso il leader Raspanti e ora sembra ansiosa di governare insieme al vecchio nemico. Tutto ciò anche se soltanto un mese fa scriveva “Notiamo come certe pratiche di collateralismo tra politica e associazioni, tipiche di stagioni anche recenti, non siano affatto superate nemmeno da chi, come Luca Salvetti, si accredita come esponente di una rinnovata stagione della politica. Evidentemente tale rinnovamento, specie per il PD che ha scelto Luca Salvetti come proprio candidato, si riduce ad una mera questione lessicale“. E un anno fa scriveva, parlando del porto: “Il problema alla base è stato che i manager pubblici non sono stati capaci di salvare il significato politico della gestione pubblica, e il fatto che ora lodino quella privata ci fa render conto che non era neanche tra le loro priorità. Poi ci chiedono perché il PD sia insopportabile“. Quello era un anno fa, era campagna elettorale. Ma ora è tempo di realpolitik, e per fortuna la pregiudiziale ideologica libera da imbarazzanti confronti.