Aree pubbliche 6 Gennaio 2019

Pd: “Ceshina e cessione del Livorno calcio, l’amministrazione chiarisca”

"Nogarin in persona avrebbe dato il via libera ad usufruire di dieci ettari di un bene pubblico come se fosse cosa di sua proprietà?"

Rocco Garufo (Pd): “Apprendiamo dalla stampa e precisamente da un’intervista del Presidente del Livorno Calcio, Aldo Spinelli, che la cessione della società sarebbe legata ad una cordata di imprenditori che chiede di investire nell’area del Parco della Ceschina e si dice anche di più: Nogarin avrebbe dato “il via libera a poter usufruire di una decina ettari, lato stadio Armando Picchi, per poter creare una sorta di Livornello…”

Queste sono questioni che stanno a cuore a tutti i livornesi. Tuttavia ci sono anche nodi molto delicati che è bene analizzare con grande attenzione.

Nogarin in persona avrebbe dato il via libera ad usufruire di dieci ettari di un bene pubblico come se fosse cosa di sua proprietà? Questa è la prima domanda che ci viene in mente.

In secondo luogo sebbene certi interventi siano previsti nel Piano Strutturale un progetto così importante, come la realizzazione di una cittadella dello sport, andrebbe incardinato con un dettaglio di maggiore livello nello strumento principe di governo del territorio.

Ciò permetterebbe quantomeno un esame e una discussione da parte delle rappresentanze in Consiglio Comunale, oltreché un coinvolgimento della collettività con le forme di partecipazione più ampie possibile.

E sopra ogni cosa, l’amministrazione Comunale deve fugare immediatamente ogni dubbio sul fatto che fra la realizzazione della Cittadella dello sport e la cessione del Livorno calcio non ci sia alcun legame.

Ancora una volta ci troviamo di fronte alle contraddizioni stridenti del movimento 5 stelle che da un lato promette la massima trasparenza e partecipazione e dall’altro nega qualsiasi percorso di discussione e coinvolgimento dei cittadini. Il tutto condito dalla sgradevole impressione di trovarsi di fronte solo ad operazioni di mera propaganda elettorale se non a qualcosa di peggio.

Noi non siamo contrari a priori ad investimenti di valorizzazione dell’area in questione, ma è un passaggio che deve essere affrontato essendo a conoscenza di un quadro completo che permetta ai cittadini di comprendere a fondo l’impatto di questi progetti sul paesaggio e sul territorio, le ricadute ambientali, i benefici per la collettività. 

Fuori da questo quadro quello che si configura è un passo indietro anche rispetto alla peggiore “urbanistica contrattata”. L’Amministrazione su nodi così importanti e delicati per la gestione del territorio deve dare delle risposte serie e non può pensare sempre e solo a scaricare demagogicamente le responsabilità sul passato”.

Rocco Garufo